Pubblicato il 14/06/2008 23:45:26
INTERVISTA A ME MEDESIMO
Perché scrivi sempre?
Semplicemente perché mi piace scrivere. Quando la gente mi incontra per strada e mi dice che ha letto un mio articolo e l’ha trovato interessante, provo una grande gioia.
E se dice che non gli è piaciuto?
Provo senza dubbio una gioia minore, ma il fatto che l’abbia letto e che abbia tirato delle conclusione è, a mio avviso un fatto positivo. Durante la lettura si è interessata alle mie idee, se non le condivide è libera di farlo. Ma ha riflettuto e questo è importante.
E se ti offende?
Di solito lo fanno dietro le spalle, a mia insaputa, sui marciapiedi. Chi offende un pensiero è così vigliacco da non avere il coraggio di dirlo in faccia all’autore.
Qual è stato l’ultimo complimento che hai avuto?
Per un racconto apparso il mese scorso su “Unico settimanale” dal titolo “Storia di un animale qualsiasi”, dedicato alla morte del mio cane. Ho sempre avuto un buon rapporto con gli animali, sono contro la caccia.
Un commento negativo?
Un articolo apparso in internet dal titolo “Legge 194 e poesia della vita” sottotitolo “ Moratoria per la pena di morte”. Hanno scritto che sono “un inquisitore medioevale”…
Spesso nei tuoi articoli ti rivolgi ai giovani, perché?
Ho fatto il professore per tanti anni e non l’ho mai dimenticato. Mi ritengo un educatore permanente. Ho fatto lezioni private a bambini di sette – otto anni, ho insegnato nelle scuole medie, ho insegnato scienze dell’educazione agli ultimi corsi abilitanti, sono stato presidente di commissione. Sono anche stato presidente di commissione agli esami di licenza media in una scuola della periferia di Torino molto turbolenta.
E adesso?
Adesso insegno canto ai miei coetanei settuagenari al “Centro Sociale Polivalente” di Agropoli. Con le basi musicali, col karaoke. Il mese scorso con l’aiuto di amici ho comperato un impianto più potente. Abbiamo fatto cinque spettacoli e dovunque abbiamo riscosso successo e simpatia. Spero di farne ancora. Mi diverto pure io a cantare, non solo a preparare e far cantare gli altri.
Non è che volete andare anche al Festival di Sanremo?
No! Ma nei centri sociali del Cilento. E’ tutto gratis. Se ci pagano le spese e ci offrono da mangiare, siamo contenti lo stesso. Sai, con la pensione e coi prezzi sempre in aumento non ti puoi concedere troppi lussi.
Qual è il vostro repertorio?
Certamente le canzoni napoletane antiche hanno il primo posto. Ma non mancano canzoni in italiano, come “Ave Maria”, “Mamma”, il repertorio ballabile di Casadei, Claudio Villa, Domenico Modugno, Gianni Morandi, Adriano Celentano, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Mina, Orietta Berti, Edoardo Bennato, Nino D’Angelo. Gigi D’Alessio, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, e tanti altri ancora.
E per l’orchestra, come fate?
Come ho detto più innanzi usiamo il computer, con delle casse amplificate, con le basi musicali. Il classico karaoke, insomma. Pensa che abbiamo oltre ventimila basi musicali. Di solito usiamo quello con le parole, perché, essendo quasi tutti anziani, non abbiamo buona memoria, e quindi i testi delle canzoni non li ricordiamo senza leggerli sul monitor. Certo, se avessimo l’orchestra, anche di anziani, le cose sarebbero diverse, ma ci dobbiamo accontentare.
L’ultimo successo?
Lo spettacolo tenuto a Torchiara nel mese scorso, nel Centro Sociale. Anche quelli che hanno fatto delle “stecche” hanno suscitato un enorme interesse, destando grande simpatia nel pubblico. Anche perché era composto per la maggior parte di anziani del posto.
Programma per il futuro?
La festa della mamma il prossimo 10 maggio, con poesie e canzoni che hanno come tema la mamma e poi, per il mese di luglio la grande esibizione, probabilmente sul porto con “Le canzoni del mare”. Vicino al mare canteremo le canzoni dedicate al mare. Un omaggio al nostro mare, ai pescatori, ai turisti ed a tutti quelli che amano il mare. A questo proposito faccio presente che alcuni anni fa ho addirittura scritto un libro per ragazzi dal titolo “Nuove favole marine del Cilento”, che ha avuto lo scopo di diffondere tra i giovani e meno giovani, l’amore ed il rispetto per il mare.
Un saluto ai lettori?
Ciao a tutti. Leggetemi. Fa bene allo spirito e alla salute!!!
Catello Nastro
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