a Pietro
Sei amato senza condizioni
ma già una vasta solitudine
sembra accamparsi attorno a te –
qualche volta stringe i fianchi
ma non vince: così è per chi
è venuto all’esistenza.
Sei nato da pochi giorni
eppure quando apri quei tuoi occhi
piccoli e azzurri
vedo fin d’ora la forza e l’orgoglio di un uomo
che lotta contro un mai visto nemico
e già interroga il bene e il male.
Sei una forza in pochi attimi
un impulso che attraversa la mia vita
e libera il cuore nella più grande delle gioie
sei l’incontrastata potenza del mio destino
che sgretola ogni ruvidezza e riepiloga
i giorni in un sorriso.
Sei un condottiero senza armi né eserciti
che dimostra il suo valore nella foga del sonno e della fame.
Sei una domanda che non avrà mai risposta.
Sei la biologia che ora qui
diventa principio d’esistenza.
Anche se in un luogo qualunque del Cosmo
esistesse altra vita, tu mi fai pensare
che nessuna potrà essere bella come la tua
piccolo uomo e principe –
apice della piramide evolutiva dell’amore –
mio delirio e salvezza.
Infine, dopo tanto pensare
non so che darti un semplice bacio
a suggello di quest’amore che m’invade.
In treno da Carrara a Roma, 10 aprile 2011, ore 21.
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