Pubblicato il 27/12/2010 19:51:09
Sapore di mare
Chissà perché, ogni tanto mi prende quello strano malessere, per cui non mi basta più niente di quello che ho e devo liberarmi della mia corazza di perbenismo e ovvietà e devo scappare come un gatto selvatico per i miei caruggi…Li cerco ovunque, come se il mio benessere fosse in qualche modo legato a quella certezza, li ignoro per un po’ però poi devo insinuarmi tra i loro mattoni e annusare il salmastro misto a profumi di spezie che vengono da lontano, a focaccia sapida appena sfornata, e lasciarmi accarezzare da un sole che timidamente mi sfiora all’ombra delle mura antiche … E’ bello arrivare a Genova la mattina presto, quando la città è ancora mezza addormentata..L’ardesia sotto i piedi è il solo rumore, i vicoli sono umidi e reduci da una movimentata vita notturna, l’alba illumina Palazzo San Giorgio, simbolo di potere e di superba grandezza e poco a poco, il resto intorno. Parole di strane lingue si mescolano al dialetto, mugugni multietnici! So dove sto andando, mi sto lasciando solo trasportare: mi sembra di avere ai piedi un paio di sandali rossi nuovi di zecca , un vestito a quadretti bianchi e blu, ho caldo e sono felice..Via della Posta Vecchia…signora bionda dal viso dolce e triste, per me avevi sempre un bacetto e un saluto, mentre la mia mamma comperava le stoffe e i pizzi. La mia manina stringe la sua, grande ed immensa madre e rapidamente percorriamo via San Luca, San Siro , Cairoli, il sole è più vicino, il mare sembra lontano ma si sente nell’aria...Nello splendore abbagliante di Piazza De Ferrari, sento che il mio viaggio sta finendo e ritorno nei miei panni di sempre, con in bocca ancora il sapore agrodolce del ricordo.
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