:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
Attenzione, dal 19 al 29 luglio 2024 è prevista una prima parte di lavori di manutenzione sul sito LaRecherche.it pertanto non sarà possibile, in tale periodo, registrarsi o autenticarsi, non sarà possibile pubblicare, commentare o gestire i propri testi in nessuna forma ma sarà possibile solo la consultazione/lettura del sito ed eventualmente la eliminazione dell'utenza di chi ne farà richiesta. Una seconda parte è prevista dopo la metà di agosto, le date saranno comunicate. Ci scusiamo per l'eventuale disagio. Ovviamente se riusciremo ad accorciare i tempi lo comunicheremo.
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Nel castello di Aquisgrana.

di Marco Raiti
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 02/12/2010 09:09:48


CAPITOLO III. NEL CASTELLO DI AQUISGRANA
(Tratto da “OMICIDI NEL 2117” di Marco Raiti edito da Zona 2009)


Black atterrò agevolmente all’aeroporto di Aquisgrana e, usando gli
stessi tunnel sotterranei della partenza, in breve si ritrovò nel castello dove
aveva vissuto Puda.
Qui i controlli per l’accesso erano numerosi e non solo di tipo elettronico.
Una serie di addetti alla vigilanza controllarono attentamente i documenti
e i permessi di Black. I tempi in cui si viveva non permettevano di
allentare la presa perché attentati, tentativi di furti o altre intrusioni con
scopi illegali e violenti erano all’ordine del giorno.
Le risorse di tipo tecnologico ed umano impiegate per il controllo dei
favoleggianti castelli erano numerose.
Salito nella suite dove aveva vissuto Puda, Black chiese all’addetto
che l’accompagnava di poter rimanere qualche minuto solo.
Passeggiava lentamente da una stanza all’altra cercando di concentrarsi
il più possibile.
Giunto nella camera da letto, si fermò ad osservare più attentamente i
particolari.
La stanza si presentava, agli occhi di Black, con la sua veste sfarzosa
quasi stucchevole di un pesante stile barocco. Un letto Luigi XIV con
relativo baldacchino si poneva al centro della stanza. Imponenti tendoni di
velluto rosso cingevano finestroni enormi con vetri decorati da splendidi
dipinti raffiguranti scene d’amore.
Una scellerata voglia di dilapidare ricchezze, alla faccia della miseria
che si estendeva fuori delle mura del castello, aveva fatto riemergere dal
passato mode e costumi sfarzosi in una filosofia di vita che inneggiava al
massimo godimento individuale senza avvertire alcuna remora altruista.
Ad un tratto a Black parve di scorgere qualcosa sotto il letto. Un luccichio
metallico colse la sua attenzione. Con grande stupore constatò che si
trattava di un makedream. Senza indugiare oltre, Black raccolse l’apparecchiatura
e, quasi istintivamente lo pose in stato di ON facendolo funzionare.
Istantaneamente si modellò un ologramma con la figura di un uomo
vestito da mussulmano e con la stessa imprevedibile immediatezza una
scarica elettrica, partita dal congegno, sfiorò Black andando ad incendiare
dalle apposite bocchette, mimetizzate nel soffitto, un violento getto di
Co2 che soffocò prontamente le fiamme.
Black si ritrovò scaraventato per terra e senza avere nemmeno il tempo
di rendersi conto di ciò che era accaduto, venne circondato da una
decina di vigilantes che erano accorsi fulminei all’attivazione dell’allarme.
Dopo aver eseguito gli scrupolosi controlli del caso, Black fu condotto
alla suite che gli era stata prenotata dal suo dipartimento. Rimase solo con
i suoi pensieri ed i nuovi interrogativi. Come mai un makedream era rimasto
nella camera del delitto dopo che questa era stata ripetutamente e
professionalmente analizzata dalla scientifica? Sicuramente era stato messo
dopo. Ma come avevano fatto se la suite era rigorosamente chiusa e
vigilata dalla sorveglianza del castello che collaborava con lo svolgimento
delle indagini in corso? Solo dopo la chiusura ufficiale del caso avrebbero
potuto riaprire le stanze.

Black si riprometteva di emettere, via e-mail, un rapporto di richiesta spiegazioni
per l’accaduto.
Ma intanto le domande assillavano la sua mente. Cosa rappresentava
l’ologramma dell’uomo vestito in abiti mussulmani? Tra l’altro il costume
intravisto pareva ricordare abiti di alcune decine di anni prima. Sicuramente
il fatto che avevano tentato di farlo fuori confermava le sue sensazioni.
C’era qualcosa di poco chiaro in quel caso checché ne dicessero Eva
ed il suo capo.
Black si convinse che aveva fatto bene a non chiudere frettolosamente
quella pratica. Sentì suonare alla porta e si precipitò ad aprire.
“Scusi ispettore Black, sono il responsabile della sicurezza interna del
castello e sono venuto ad anticiparle il rapporto dell’accaduto che a breve
riceverà via e-mail… Lei come sta?”
Un uomo bianco, sulla quarantina, con statura elevata e fisico atletico
ed imponente gli si stagliò davanti proferendo quelle parole senza nessuna
enfasi. Quasi fossero pronunciate da un automa.
“Bene”, rispose Black senza neppure guardarlo. Efficienti inservienti
senza cervello gli generavano automaticamente antipatia.
“Il makedream è andato completamente distrutto per cui non abbiamo
potuto analizzarlo. La sua presenza nella stanza è inspiegabile. Svolgeremo
ulteriori indagini”, continuò l’uomo senza oltre indugiare sullo stato di
salute di Black.
Black lo congedò in modo molto sbrigativo smorzando ogni possibile
discussione anche se l’uomo non sembrava avere nessuna intenzione di
proporla.
Aveva appena richiuso la porta dietro di sé quando gli vibrò l’orologio
che portava al polso.
Era il segnale che indicava l’arrivo di una nuova e-mail. Black la visualizzò
rapidamente. Era il suo capo che gli chiedeva di mettersi urgentemente in
contatto con lui.
Black accese il suo portatile e avviò la connessione.
Sul monitor comparve il viso di un uomo di colore. Per la verità il colore
della sua pelle come la classificazione della sua razza non erano molto
definibili. Un incrocio tra la razza nera e quella asiatica mescolati ad almeno
altre dieci caratteristiche di altre razze lo identificavano come un appartenente
alla nuova generazione meticcia che ormai dominava il mondo.
“Salve Chef… Cosa c’è di tanto urgente?”, chiese Black con una intonazione
di lieve scherno.
“Ce n’è stato un altro. Un altro morto”, rispose Futur con un tono
decisamente più freddo ed incurante di quello di Black.
“Un altro incidente mortale a causa del makedream. È avvenuto nel
castello di Roncisvalle questa notte. Il nome della vittima è Virtual. Un
omosessuale di quarantacinque anni. Naturalmente abbiamo evitato che la
notizia si diffondesse … avrebbe creato un grosso danno d’immagine alla
All Dreams”.
La All Dreams era la società che governava, in regime di monopolio
assoluto, il mercato dei makedreams attraverso una moltitudine di piccole
e grosse aziende da lei controllate.
Black corrugò la fronte in una smorfia di disapprovazione, ma non disse
nulla.
Futur, dopo aver effettuato una pausa in cui attendeva un commento
non giunto da parte di Black, continuò: “Il file del rapporto contenente la
biografia di Virtual ti è appena stato inviato. Credo che sia il caso che tu
faccia un salto anche sul luogo di questo secondo incidente”.
La biografia, nel 2117, non era un termine come lo conoscevano nel
passato, un riassunto in cui si racconta la vita di un uomo famoso, in realtà
si trattava della registrazione visiva e sonora della vita di ciascun abitante
della Terra. Un ente di controllo segreto chiamato LIFE, sfruttando tecnologie
sofisticatissime, era in grado con una catena di satelliti geostazionari
di registrare l’intera esistenza di ogni uomo. All’insaputa di quasi la totalità
dell’umanità, la vita di ciascun individuo era registrata minuto per minuto
ed opportunamente codificata, conservandone il file per specifici usi.
In realtà, un certo numero di individui a conoscenza della cosa era
riuscito a neutralizzare la registrazione della propria esistenza. Con l’uso di
apparecchi molto avanzati offuscavano ogni filmato effettuato dai satelliti.
Queste persone si erano associate in una organizzazione segreta denominata
HELP PRIVACY. Essa combatteva il sistema ed era ramificata in tutto il
pianeta.
Sfuggivano al controllo di LIFE ovviamente i NUOVI PREDONI CINGOLATI.
Ma il sistema aveva difficoltà anche nel controllo di tutta la popolazione
che viveva nelle capanne, nelle grotte e di tutta la gente che non risiedeva
nei castelli, nei grattacieli o nei pochi agglomerati urbani che erano rimasti.
La popolazione della Terra si era ridotta a non più di 500 milioni di persone
a causa delle guerre e delle carestie che si erano verificate alcuni decenni
prima.


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marco Raiti, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Marco Raiti, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Una vita diversa. (Pubblicato il 09/12/2010 17:28:07 - visite: 1326) »

:: Il viaggio in Europa (Pubblicato il 23/11/2010 09:37:54 - visite: 912) »

:: Le perpplessità di Black (Pubblicato il 16/11/2010 08:56:10 - visite: 1000) »

:: Scelta drammatica (Pubblicato il 12/11/2010 14:44:32 - visite: 1016) »

:: La stanza dei ricordi (Pubblicato il 02/11/2010 08:22:13 - visite: 1029) »