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Grande manifestazione al Castello Miramare di Form

Comunicazione di Ninnj Di Stefano Busà
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Pubblicato il 23/04/2012 17:43:09

Due Artisti a confronto: Carmen Moscariello e Giuseppe Supino
Relatrice sulle opere dei due artisti la grande poetessa Ninnj Di Stefano Busà

Castello Miramare di Formia
UMANO, TROPPO UMANO
Nota di
Silvano CUCINIELLO

La serata-evento, organizzata nelle sale del Castello Miramare, è una straordinaria
opportunità di vivere, in un’unica esperienza sinestetica, gli ultimi approdi della
ricerca artistica di Giuseppe Supino, in pittura, e di Carmen Moscariello, in poesia. Le
loro opere sono qui accomunate da una analoga spinta motivazionale, che muove dalla
dimensione umana – fa anzi i conti con i suoi aspetti ‘troppo umani’ –, per andare oltre,
per dar vita, attraverso l’arte, a una nuova umanità, trasfigurando e sublimando,
piuttosto che annullarla, ogni negatività dell’esistenza.
La cifra distintiva del loro profilo intellettuale e artistico va individuata innanzitutto
nella loro tensione all’autodeterminazione, perché, solo compiendo fino in fondo il
percorso di emancipazione dai limiti materiali e dai condizionamenti culturali, essi si
sentono spiriti liberi, si alleggeriscono dei fardelli e delle catene che imprigionano la
loro creatività, offrono nuove possibilità esistenziali, riconciliano con la vita e
rendono desiderabile una realtà altrimenti spregevole.
Lungi, però, dall’esaurirsi nei confini della condizione terrena, pur proiettata da
entrambi verso una vertiginosa elevazione spirituale, Supino e Moscariello sentono
profondamente l’inquietudine e il malessere della nostalgia, non tanto nella forma del
doloroso desiderio di ritorno ad una precedente dimensione idealizzata di felicità, quanto
piuttosto in quella di inesauribile spinta all’autosuperamento, di vago anelito verso un
orizzonte indefinito, di intensa ricerca volta ad attingere l’assoluto nella vita e
nell’arte.
Nella sua recente opera pittorica, selezionata per la serata, Giuseppe Supino rende viva e
pulsante questa sua ricerca, aprendosi a sempre nuovi slanci creativi e facendo emergere
la straordinaria sintonia della sua sensibilità con una natura e un’umanità, semplici ed
insieme eleganti, caratterizzate dalla compostezza delle figure, dall’equilibrio delle
composizioni, dall’armonia delle forme e dei colori, su cui domina potente e pura la luce,
quale produttrice di senso e animatrice della vita quotidiana e universale.
Carmen Moscariello presenta, a sua volta, una nuova sfida del suo itinerario esistenziale
e artistico, scegliendo la forma teatrale, di cui i versi esaltano la potenza espressiva e
animano la drammaticità, per confrontarsi con il suo doppio bruniano, rivendicando per lui
il riscatto sempre attuale dello spirito libero e per sé, anche a dispetto di certo
misoginismo del nolano, la dignità di donna e di poeta, nell’intento di proiettarsi, con
coraggiosa passionalità, oltre i limiti della miseria umana.

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