:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
Attenzione, dal 19 al 29 luglio 2024 è prevista una prima parte di lavori di manutenzione sul sito LaRecherche.it pertanto non sarà possibile, in tale periodo, registrarsi o autenticarsi, non sarà possibile pubblicare, commentare o gestire i propri testi in nessuna forma ma sarà possibile solo la consultazione/lettura del sito ed eventualmente la eliminazione dell'utenza di chi ne farà richiesta. Una seconda parte è prevista dopo la metà di agosto, le date saranno comunicate. Ci scusiamo per l'eventuale disagio. Ovviamente se riusciremo ad accorciare i tempi lo comunicheremo.
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Il viaggio in Europa

di Marco Raiti
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 23/11/2010 09:37:54


CAPITOLO II: Il viaggio in Europa
(Tratto da “OMICIDI NEL 2117” di Marco Raiti edito da Zona 2009)

Erano le nove del mattino del 6 marzo 2117, quando Black, solo come
al solito nel suo studio, prese quella decisione. Ci aveva pensato tutta la
notte. Quella notte quasi insonne.
Sarebbe andato ad Aquisgrana. La città dove era morta Puda. Un
ulteriore supplemento di indagini risultava superfluo, ma a lui era concesso
anche questo. Venti anni di diligente servizio gli permettevano di intraprendere
un’azione in piena autonomia anche se non pienamente giustificata
dai fatti.
Chiamò la segreteria per farsi prenotare il volo.
Un altro ologramma simile a quello della figura di Eva Withe si formò
nell’ufficio. Era il servizio virtuale di segreteria. Il ricordo di donne o persone
che svolgono mansioni di segreteria d’ufficio si era perso nel tempo.
Da ben cinquant’anni erano state sostituite da questi servizi virtuali molto
più economici ed efficienti in barba alla disoccupazione che aveva raggiunto
livelli altissimi. Percentuali dell’85% in America e in Europa un po’
meno in Asia e Africa.
In compenso le immagini oleografiche dei servizi erano vendute da persone
reali. Avvenenti giovani fanciulle che cedevano i diritti d’uso della
propria immagine per servizi virtuali. Perlopiù attrici mancate.
La solita atmosfera tetra incombeva sull’agglomerato di grattacieli di
Hope nel Nebraska.
Un cielo sempre plumbeo avvolgeva queste enormi matitone sorte in
mezzo ad un arido deserto.
Il clima, sconvolto dall’effetto serra, procurava spesso inondazioni sulle
coste con tremendi uragani, rendendole pressoché inabitabili. Ma qui
all’interno, si moltiplicavano giorni grigi, con cieli sempre coperti senza
che cadesse un goccio di pioggia. Erano rarissime le giornate in cui si
poteva vedere affacciarsi il sole tra quelle coltri di grigio. Ma pressoché
inesistenti le piogge. La siccità aveva reso arido e stepposo quasi tutto
l’interno del Nord America. I grattacieli si approvvigionavano d’acqua
con potenti pompe che risucchiavano il liquido da grandi profondità sottoterra.
Black discese rapidamente con l’ascensore nello scantinato dell’immobile.
Qui dei fantasmagorici tunnel sotterranei collegavano, attraverso veloci
navette, i grattacieli all’aeroporto. Fuori la temperatura desertica, elevata
di giorno e molto fredda di notte, insieme ai possibili attacchi dei predoni
motorizzati, rendevano veramente molto arduo qualsiasi viaggio.
Negli ultimi decenni, viste le sempre maggiori sperequazioni economiche
nella distribuzione delle ricchezze nella società, e il progressivo e spaventoso
costo dell’energia e degli approvvigionamenti idrici, molti individui
si erano dati alla pirateria nel deserto. Si erano procurati cingolati mobili
alimentati ad energia solare, normalmente rubandoli, e con questi attaccavano
depredando ed uccidendo qualsiasi viaggiatore che si fosse
avventurato nel deserto. Una specie di predoni in chiave moderna che, al
posto di cavalli o cammelli, utilizzavano questi nuovi mezzi tecnologici.
Questi banditi trascorrevano interamente la loro vita all’interno di questi
mobili cingolati inventati e costruiti da circa un trentennio.
Black, giunse velocemente all’aeroporto. Qui, attraverso la digitazione
del codice di prenotazione, aprì le varie porte automatiche per recarsi e
sedersi nel posto assegnatogli all’interno del velivolo.
Gli aerei con la vecchia concezione tecnologica erano scomparsi. Troppo
costoso il dispendio di energia necessario a far volare un turboreattore o
qualsiasi altro velivolo dotato di motori ad elevato consumo. Troppo dannoso
l’effetto di emissione di gas che avrebbe potuto oltremodo aumentare
il già disastroso effetto serra. Il pianeta era già ridotto a condizioni di
vita estrema per l’incoscienza dei predecessori.
Per anni si era tornati all’uso del dimenticato dirigibile. Poi, la scoperta
e la produzione di antimateria antigravitazionale aveva risolto in gran parte
il problema. Cento grammi di questo elemento produceva una forza
gravitazionale inversa pari a 1.000 kg.
Questo effetto lo si poteva sfruttare per vincere la gravità e dotare i
velivoli di piccoli motori ad elica alimentati ad energia solare.
Black si allacciò la cintura come prevedeva il regolamento e si rilassò
interamente preparandosi ad affrontare il viaggio. Il casco medianico, una
volta correttamente posizionato, gli avrebbe permesso di estraniarsi totalmente.
Fluide immagini e dolce musica, o film interrativi dove il viaggiatore
poteva essere il protagonista della trama, erano generati dal casco.
Ma Black, dopo averlo messo per una decina di minuti, preferì osservare
attraverso il pavimento di cristallo trasparente la visione poco felice
del nostro povero pianeta che gli scorreva sotto.
Dopo aver attraversato l’oceano (la rotta era scientificamente preparata
per evitare i numerosi tifoni che sconvolgevano il pianeta), il velivolo
cominciò a sorvolare la terraferma.
Sotto, immerse in desolanti zone abbandonate e steppose, brillavano,
come poche stelle, in una ghiacciata notte novembrina, enormi castelli vestiti
di luci.
Nei decenni passati, carestie e fame, dovute principalmente alla scarsità
di risorse idriche e agli altrettanto vertiginosi aumenti dei costi energetici,
avevano mietuto milioni di vittime.
Le città erano state praticamente abbandonate perché invivibili dato il
progressivo ed inarrestabile fenomeno della violenza urbana. La gente si
era rifugiata in campagna in baracche, palafitte o era addirittura tornata a
vivere nelle grotte. Cercando comunque di trovare dimore isolate e
difendibili dalle crescenti bande di delinquenti.
Pochi grandi facoltosi si erano trincerati in enormi sfarzosi castelli che,
dal punto di vista estetico, riesumavano immagini medioevali, ma erano in
compenso dotati di modernissime tecnologie sia per la conduzione interna
della vita sia per la protezione della costruzione stessa da attacchi esterni.

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marco Raiti, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Marco Raiti, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Una vita diversa. (Pubblicato il 09/12/2010 17:28:07 - visite: 1326) »

:: Nel castello di Aquisgrana. (Pubblicato il 02/12/2010 09:09:48 - visite: 974) »

:: Le perpplessità di Black (Pubblicato il 16/11/2010 08:56:10 - visite: 1000) »

:: Scelta drammatica (Pubblicato il 12/11/2010 14:44:32 - visite: 1016) »

:: La stanza dei ricordi (Pubblicato il 02/11/2010 08:22:13 - visite: 1029) »