Pubblicato il 16/11/2010 08:56:10
CAPITOLO I. LE PERPLESSITÀ DI BLACK (Tratto da “OMICIDI NEL 2117” di Marco Raiti edito da Zona 2009)
Nel 2117 anche le funzioni investigative erano svolte da agenzie private. Al ridottissimo ente pubblico erano relegate solo le mansioni di controllo dei rapporti redatti dalle singole agenzie relative ai vari casi d’investigazioni omicidi, furti, truffe ed ogni altro genere di crimine. Ma a Black non convinceva il rapporto relativo al presunto suicidio della signora Puda. Lui era uno dei pochi bianchi rimasti ad insediare una carica così importante. Ormai la famigerata razza Ariana era quasi scomparsa dalla terra, inverosimile per Hitler, nel 2117 il mondo era popolato per la stragrande maggioranza dalla razza cinese, da quella negra e da una crescente razza meticcia che perdeva, man mano che le generazioni passavano, ogni possibile classificazione di caratteristiche come si usava fare nel passato. La signora Puda, giovane vedova d’aspetto decisamente gradevole, era stata trovata morta nel suo letto. La causa del decesso era attribuita ad un uso non corretto del suo makedream. Un apparecchio che generava impulsi magnetici capaci di stimolare la fantasia cerebrale in modo da produrre sogni perfettamente inerenti al desiderio del sognatore. La diavoleria era stata inventata trent’anni prima quando la ricerca medica aveva scoperto che campi magnetici di una certa intensità stimolavano una zona cerebrale in modo così intenso da far vivere come realtà sogni creati dai desideri più inconsci dell’individuo. Da quella nuova scoperta era nata una proficua speculazione nel costruire, brevettare e commercializzare strumenti che producessero tale effetto. Il risultato era ottimo viste anche le crescenti deviazioni sessuali. L’agenzia VERITAS aveva completamente discolpato la casa produttrice del makedream. Il manuale in ologrammi virtuali era estremamente dettagliato e legalmente consono al corretto uso dell’apparecchio. Ogni norma di sicurezza era stata rispettata e solo la forzatura impropria del limite di sensibilità e/o di quello di durata avrebbe potuto avere effetti letali così com’era successo con la signora Puda. Black continuava e rileggere quel rapporto ma qualcosa non lo convinceva. Al momento non era un elemento razionale, ma solo una sensazione. Un istinto umano ormai quasi dimenticato dalla generazione del 2117. Solo lui e pochissimi altri avevano conservato quelle primordiali caratteristiche. L’agenzia poteva essere stata corrotta dalla casa produttrice del makedream. Era una cosa che purtroppo succedeva spesso. Ma dai test effettuati e registrati nel rapporto non trapelavano irregolarità od omissioni che potessero far sospettare ciò. Lo sorprese nei suoi pensieri la melodia della video-comunicazione in attesa. Era Withe, Eva Withe. Black diede il consenso alla comunicazione e all’istante un ologramma si plasmò davanti a lui. Una splendida immagine di una donna di colore gli chiese come mai non aveva ancora dato il Go al rapporto da lei stilato. Eva era la responsabile della VERITAS e, come in questo caso, spesso si occupava personalmente di svolgere le indagini. Lo studio scarno, ma estremamente luminoso posto al 312° piano del grattacielo, si ravvivò di ulteriore luce che metteva ancora più a nudo l’imbarazzo di Black. Se la cavò in malo modo e goffamente, avanzando scuse sulla mancanza di tempo per i troppi impegni. Ma fu costretto a promettere di chiudere la pratica entro la settimana successiva. D’altronde non poteva accampare nessun motivo razionale o vizio burocratico che potesse impedire ciò. Solo quella strana sensazione ed il rapporto era stato stilato in modo perfetto. Era la seconda volta che nella giornata aveva ricevuto pressioni per il Go del rapporto. Nella mattinata anche il suo responsabile gli aveva domandato come mai non lo avesse ancora fatto. Se vi erano motivi che potessero far attendere ancora. Naturalmente tutte quelle pressioni facevano aumentare il sospetto nella mente di Black. Nella notte inoltrata, ormai poche luci, da lontano puntini luminosi nel buio, denunciavano l’esistenza di quell’enorme matita verso il cielo. Un gigantesco grattacielo, in mezzo ad altri imponenti mostri. Black decise di rimandare all’indomani ogni decisione.
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