Pubblicato il 04/03/2011 14:27:04
“Ibis redibis non morieris in bello”
L’inverno l’estremo fendente sferra.
Nella morsa del gelo silenti avanguardie si parte nella tenebra per la quotidiana guerra, gli occhi invano rivolti ad una scheggia di cielo lontano ed assente.
Dio assiste distratto ed indifferente al massacro, la carneficina nel ghigno di Caronte.
Il sole remoto brilla sempre oltre la collina, all’irraggiungibile orizzonte.
Disincantati si va all’offensiva, i cuori alla deriva.
L’aria tersa non freme d’un grido, d’un volo.
La carezza della rugiada nell’ illusione dispersa.
Il pianto melodioso dell’usignolo nelle lacrime carminio del tramonto la malinconia in assolo.
Marina Pacifici
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