Pubblicato il 02/03/2011 22:54:53
Divina ossessione È Ricomporre antitesi, che si mostrano identiche Nel nulla del significante
Ardere in spente braci E’ Destrutturare eloquenti afonie Nel panteismo dello zero
Navigare in mari sabbiosi In deserti in burrasca In cieli plumbei di zolle scolanti
Divina ossessione E’ Serrare in pugni di vento la concretezza dell’effimero La materialità del suono, la carne del verbo
disciogliere la lucida follia in lisci grovigli di alghe approdati , dopo amplessi frenati su mari in tormenta
spiaggiati infine naufraghi paghi su chimere di luna
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