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Raccolta di poesie di Antonella Catini
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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virtualitas

Virtualitas




Vago!
Vanesio Versificare!

Dove finiranno tutte le ditate che hanno solcato la tastiera? Dove? Dove andranno, se con un semplice “CANC” l’universo svanisce. Shift + Canc, subito il nulla. Taglia e incolla, quello che prima hai cucito e legato. Copia e incolla, quello che prima hai sudato e sbavato. F5, per resettare! E se poi si dimentica? Cosa sarà delle nostre parole, delle nostre lacrime, dei nostri sudori? “Parola non trovata: ignora, ignora tutto” Se i programmi inciampano e tutto si blocca! Ctrl + Alt + Canc e di seguito Ctrl + Alt + Canc = resetta il PC.

Visualizzo Vanitas!

Se poi, al solo infettarsi di un innocuo virus - “ WordArt : inserisce testo decorativo nel documento” - l’universo se ne va? Il sudore vince e riempie innumerevoli barili mentre il segno svanisce e sfugge nell’istante che conosce. Virtualmente produrremo poesie - “ SmartArt : inserisce elementi grafici per comunicare informazioni in modo visivo”. Virtualmente vivremo, virtualmente sogneremo. Virtualmente annulleremo secoli di pensieri, millenni di parole : “ vuoi salvare le modifiche al documento? “no”. Bianco travolge secoli di pensieri! No ! Perché saremo stracolmi di VIRTUS!!! Quella adatta al riciclo! Per ulteriori informazioni, premere F1.

Verbalizzo
Vulnerabili Verità!

Piano, polpastrello su polpastrello, pigiato duro o soffice sulla tastiera, la lingua si fonderà in un magma indistinto. “salva in bozza” , invia subito, invia posticipato” . Sarà un nulla che cammina, un superare il superato, come è sempre stato, un mostrarsi nuovo, fino a che il buio non inghiottirà teatranti e principesse. “ cambia stili : caratteristico , elegante, fantasioso, manoscritto” : lo stile è virtuale, virtuale anch’esso! Decriptato , ma trasformato! Solo geroglifici dopo la contaminazione. Ma fino a quel punto potremo provare a fingere, a giocare ad ingannarci. “Traduci in arabo, aramaico, farsi, mongolo” : chi potrà leggere le nostre poesie nelle steppe di Ulan Bator? Alla fine, seppelliti dalle sabbie! Controllo ortografia e grammatica: F1 ignora tutto. Ignora solo questa volta.
Vedo
versi volatilizzati, venir vanificati! Velleità, velleità verbali!

Batto insistenti parole, mi accorgo che sono mute. Traccio infiniti segni, oggi compresi domani svaniti. Servirà ancora la voce? Il suono imporrà la sua esistenza alla Virtus? “ seleziona documento - tutto – “ un’ infedele copia di un’infedele copia, di un’altra infedele e ignobile copia: siamo un mondo di cloni, di riproduzioni vane, di repliche insulse. Copiamo noi stessi, ci scrutiamo, ci guardiamo: copia e incolla. PDF // Word : stesso clone CAN+fine. CRT/LCD : dissolvi l’intera creazione. INVIA: il pensiero è fatale: sbagliato o giusto che sia, il significato si è palesato. Per ulteriori informazioni premere F1


Versifico
Venefici vuoti!

Ingannatrici, limitate, meschine. Eccovi: ci volgiamo a non più di un pugno di mosche. Quali presunzioni, quali pretese? Di essere universali poeti? Di essere la Verità! Vuoi dissolvere l’intera creazione? Seleziona “ si”.
Weltanschauung : “ Shift + 5: traduci in un’altra lingua”: Visione del mondo: Thesaurus (Maisc + F7) : errato suggerimento.
Consumati dalla superbia arranchiamo nella speranza di una rimembranza: la rimembranza non esiste! Scompariremo, scompariremo come aria al sole! E con noi le nostre parole. Poco tempo ci vorrà a seppellire tutto. “Per la comprensione del senso premere ?”


Vaticino Vuoti!

Solo il suono silente resiste. Sublime malinconia: resisti perché non chiedi di resistere. Resisti perché sei, resisti perché solo il non segno, solo il non verbo conoscerà il dopo. Musica che carezzi la mia anima cullami quando scenderò all’Ade, cullami quando le tenebre confonderanno i suoni e persi rideremo l’uno dell’altro. “Ricerche (Alt + clic)”.Quali ricerche, se la mente è vuota. “Il mio linguaggio ha l’estensione del mio universo”. La dimensione della mia prigione. Che poi è lo stesso.
Ctrl + F3 – ALT Gr // Traduce il testo selezionato in un’altra lingua. Quale?


Verrà l’era della virtù! L’ineffabile perfezione!



Id: 8066 Data: 13/04/2011 13:53:05

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Prometeia

prometeia

**


potrei possedere parole
punte potenti per penetrare petti
perfette,

potrei , pensare poemi
pronunciare prolegomeni, perdermi per passate palingenesi
potrei piangere poesie pure
perdutamente paga per puro pensarle

potrei, potrei,
plasmare pagine,
purificare peccati, partorire popoli

potrei, Prometeia
puntellare piramidi, perforare pinnacoli ,padroneggiare ponti
proferire panglossie proteiformi

potrei, Polimnia
predire primazie poetiche
per puro pensiero
perfezioni panteistiche, pentagrammi panfonici

pacificazione però possiedo
paralizzando palati
placando poesie
pensando pagine
piangendo parole




Id: 7481 Data: 05/03/2011 08:56:58

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insomnia

Insomnia

**


Io , isterica
Io , insana,
io, iraconda
Io , insonne!
Intuisco, in ieratiche immagini, inimmaginabili incubi

Idee imperfette inanello in iperbole instabili
Iconografie insane inghirlando in inutili intuizioni

Io, imperfetta
Io, inetta
Io, irascibile,
Io, insonne!

Idolatro icone ingiustamente ieratizzate
Inopinatamente ideate in immaginifiche inettitudini

Io, incredula
Io, insicura
Io, instabile
Io, insonne!

Io, Io, io, Io,
inesistente!
inalbero invano irte incudini , imbastisco illusa ipertrofiche iperboli
Inetta, improvviso ingannevoli inni
Illusorie, ispide immagini

Io,
itinerante idea
ieri immateriale
immortale infinitesimo

Id: 7477 Data: 04/03/2011 21:42:38

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ossimorica



Divina ossessione
È
Ricomporre antitesi, che si mostrano identiche
Nel nulla del significante

Ardere in spente braci
E’
Destrutturare eloquenti afonie
Nel panteismo dello zero

Navigare in mari sabbiosi
In deserti in burrasca
In cieli plumbei di zolle scolanti

Divina ossessione
E’
Serrare in pugni di vento la concretezza dell’effimero
La materialità del suono, la carne del verbo

disciogliere la lucida follia in lisci grovigli di alghe
approdati , dopo amplessi frenati su mari in tormenta

spiaggiati infine
naufraghi paghi
su chimere di luna

Id: 7452 Data: 02/03/2011 22:54:53

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il tatuaggio

Il Tatuaggio

Vita sei Tu
oh mia morte
scorta nascosta
nelle viscere di valve
turgide, imploranti e palpitanti latti

Vita sei Tu
nobile morte
che con suadenti braccia
allacci l’estasi al delirio
lago dimentico in cui è quieto andare
e sprofondare, affogare, naufragare
ebbri di lingue liquide e avide di succo
da trangugiare a fiotti

Ti bramo ora
oh morte
antica e altera
ora, al culmine dell’estasi
quando di lei intera
hai il volto e gli occhi


Id: 7353 Data: 24/02/2011 10:34:43

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E- venti

E-venti


Evento
portato dal vento
gonfiato dal vento
eventualmente,
inventato dal vento

Evento vano
vanità di Venus, vena di velo, velina, velona
venduta, venuta, svenduta
per l’evento

Evento vuoto
vacuo, vano, non Avvento
velato di vela, bucato dal vino
sempre e-vento

Event-ualmente
venuto da e- ventum
comunque venuto!
comunque venduto!
comunque volato
alto, alto, altissimo
poi, precipitato nella vuota vulva

Evento velato da varia verità, svuotato di vera veritas

evento vandalo
del ventre
del vivo
del vero




Id: 7257 Data: 17/02/2011 18:18:15

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Ventri svenduti al mercato della vanità

Ventri svenduti al mercato della vanità



Ventre pregno di vita
sbattuta ignara su impietoso inchiostro

Soffio accennato
di un nuovo respiro
intriso d’acqua, di sangue, di sale
gonfi l’addome
scrigno di speme
di irrispettoso ospite
che ti espone ai cani

Pupille cieche
cullate dentro il buio
membra accennate
bramanti nuova aria
fatte cibo, di banchetto ingordo
fatte pietanza, di acari affamati

Madre
regina della vita
ricca del più ricco dono
tu esponi il frutto sacro
divenuto sacco di stracci
e dispensi ad avvoltoi, di disumano cibo
brandelli del segreto
del tuo seno

Piange la crisalide
con occhi e bocche
conficcate dentro il ventre
e chiede al sangue di celar mistero

Ripiega il capo per schermire l’anima
ed urla già, nel vermiglio lago
lamenti silenziosi

E tu
madre non madre
Giuda di trenta denari
vendi il segreto del tuo seno
per centesimi di VANITA’



Id: 7237 Data: 16/02/2011 19:07:41

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cogito ergo sum

Cogito ergo sum


È risorto il pensiero dal sonno
il sudario
giace vuoto
sulla soglia del giorno

Noi
disperati gridiamo
soffocati
da un insostenibile affollamento di idee

Id: 7215 Data: 15/02/2011 19:32:58

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altra marea

Alta marea

Rotola
nei rivoli ritorti dell’orecchio la burrasca
marea gravida
remota di sale roboante e grondante di scaglie di sole
rolla le urla di grida lontane
trascinate a riva
da barche in deriva

Rimbomba
schegge di ruvido vento tra la rena e gli abissi
risucchiati al margine dell’orizzonte
dai flutti dei sogni

Sbatte
ringhia
e arrotola dispersi rifiuti
che poi striglia con verghe di vento come ardito cocchiere
e sparge nell’aria stonate note di disperanti rotte

Dissonanze ruvide
sibilanti negli orecchi del nulla
mani rugose chetate su occhi rotti di veglie
e grida urlanti ancora
come estremi relitti di reietti randagi
come scarti di pioggia di qua dal ventre del buio

Rulla a riva
livida di ragli e gracidii
rifiuti liquidi che irridono risa, sezionate ad ali di gabbiani

È l’alba
briciole di luce si insinuano negli interstizi ritorti della mente


Id: 7170 Data: 13/02/2011 10:42:29

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Notte a Los Angeles

Per chi muore solo


Notte a Los Angeles


La notte ha il colore del cobalto
nella città degli angeli
tinta da neon di solitudini vive
soffocata dai fumi
di desolazioni a colori

Nessuno cammina dove vivono gli angeli
solo fantasmi d’uomini
scarti di scarti, scartati dai rifiuti
abitanti esuli nel
quadrato della Morte
al centro e al fondo
del cuore dei potenti

E’ notte
nella giungla degli angeli
labirinto di asfalto
che nega e affoga il sonno
incubo degli incubi
dove fermarsi è morire
dove pensare è annegare

Tutto puoi avere
nella città degli angeli
tutto puoi avere
MENO UNA CAREZZA


Id: 7162 Data: 12/02/2011 19:22:28

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erato


Erato


Fiammeggiavo
durante l’attesa, tremavo accesa
lungo tutta la ragnatela del sangue

Le mie labbra palpitanti
erano braci vive
sussulti d’ansia d'accoglierti,
legarti, braccarti
all'inferno viola della mia carne tumefatta
cosparsa di unguento colato dalle cosce, spiagge
per lacrime lattee
chiamate dal tumulto del mio ventre

Era spasimo il pensarti in quell’attesa, sfregio
consumato in solitudine,
un mal riuscito tentativo
di placare il gemito di un istante
per sempre soffocato

Poi arrivavi
ed io carnivora, Ti divoravo
mentre Ti dissetavi guardandomi con occhi lontani
persi , abbandonati nel riflesso della Fiamma
in quel siero di umori e sangue

Ed io
cannibale, Ti sbranavo
e succhiandoti Ti dissetavo,
Ti cullavo per fame
dilaniandoti nell'accogliere il tuo corpo
con carezze senza ritorno

E quando risorgevi , svuotata dal veleno
guardavi fiera il Tuo pasto
e ciò che di me era rimasto
nelle Tue fauci


Id: 7014 Data: 02/02/2011 18:24:25

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la mia strada

La mia strada

Si snoda tra radici e fronde di sogno
La mia strada
Sotto una silente cupola di screziate foglie
Dalla cui cresta , celato, sorride il tempo

Avanzo , non mi giro, solo il sogno negli occhi
Che non sgorgo tra le trame dei rovi
ma di cui sento i tocchi lievi sulla pelle
ormai foglia anch’essa

Avanzo e avanzo , paga della mia cecità, sul bruno umido della terra
e assorbo il rosso scuro delle ghiande
divenute i miei occhi
e aspiro sottoboschi aranci
mie silenti mani

Consumo a sorsi la mia strada
sono ormai io la mia strada
io visione , io strada, io sogno



Id: 6963 Data: 30/01/2011 12:07:49

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melpomene

Melpomene


All’improvviso
la Fortezza ha occhi ,
all’improvviso
e muri, e rostri e torri

Da inconsistenza estrema
inaudito immateriale ,
all’improvviso
è volto e riso e sguardo

Creta Ex-sistita dall’effimero
creatura a sé creatrice
da soffio a grido, da sogno a rocca, da fiato a carne

Improvvida materia,
provvidenziale oltre
da spasimo a possesso, da anelito a dominio, da sogno a struggimento


All’improvviso,
sorprendendoci
è affiorato il caravanserraglio
bucando il vago della nebbia e divorando l’illusorio vero
in un solo suono
da effimero a tangibile, da innumerevole ad uno, da possibile a ultimo salvifico occaso

Da confusione gravida Non pensabile corpo,
all’improvviso
È membra di ponti , pinnacoli e rovi di pareti


Argilla pre- esistita , Plasmata Da se stessa
Da tormento a estasi, da brama a quiete, da bruma a pioggia, da brina a neve, da nebbia


Inconsiderata materia, provvidenziale Oltre
Improvvida materia
da spasimo a possesso, da anelito a dominio, da sogno a struggimento





Id: 6947 Data: 29/01/2011 17:28:12

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Orfeo e Euridice

Orfeo e Euridice



Si solleva lentamente
da latitudini sospese oltre,
molto oltre la notte
il vento dell’irrilevanza
( sento vago il suo richiamo )

Fosche trasparenze gonfiano il tifone
di zolfo rarefatto
dietro cui si sbriciola la pergamena
disseccata
( aspiro intero il suo odore )

Dilaga e inonda l’aria
una luce acida di scirocco
che soffoca e asfissia il sudario della voce
( la cerco nel magma del suo delirio )


Il gesso è divenuto
stigma di un’ eco
ferma sul cuore del lemma
incollata sulla punta della lingua
( faccio scempio della mia lira addormentata)


Brandelli di parole turbinano
tra i contorni effimeri delle cose
i margini fallaci delle differenze
le false distinzioni , le effimere chimere
le irrilevanze, tutte le irrilevanze
( fiori appassiti depongo sulla tomba del verbo )

Chiudo gli occhi dentro la mia tenebra
dove intravedo , risorta dagli inferi , la voce


Id: 6943 Data: 29/01/2011 14:09:50

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delirio viola »
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La conta delle ore

La conta delle ore

Noi
che iniziamo al mattino la conta del tempo
armati solo di avara clessidra
amara di fiele, sterile d’ore

Noi, si
che sgraniamo pulviscolo di astri istantanei
accatastati a fatica sull’altare del giorno
questo giorno che non passa
che non scivola
intasato in chiuse serrate di dimenticate meridiane
buttate lì
a ricordare rugginose are di trascorsi Dei

Noi, miseri
condannati a pestare scalzi lunghezze siderali
sotto impietose some dal mattino alla sera
dipanate in labirinti ciechi screziati di sangue
testimoni del simulacro vano
del dipanarsi del tempo

Noi, miseri noi!
che srotoliamo il gomitolo dal mattino alla sera
e filo dietro filo
giro dopo giro
scrutiamo con sguardo a brandelli gli attimi sciolti
dilatati a cerchi silenti in oceani di ore

Noi , miseri noi, di umana miseria ammantati
che buttiamo lo sguardo alla sera in estremo miraggio
remoto e indistinto anelito di ultima quiete
oasi minore in perduto deserto
in cui noi, persi e dispersi in ardenti sabbie
brancoliamo a fatica

Noi, graziati noi!
quando sopiscono i rulli dell’anima sprofondata in ore inconsapevoli
sospirate e sudate come terra per naufrago
ventri ancestrali di silenzi finali
quelle ore bramate con desideri a brandelli
ultimi santi di precipizi incoscienti

Dove noi
portati a spalla
in disperato riposo spasimiamo sonni che curino l’anima.

Id: 6116 Data: 23/11/2010 18:05:19