Pubblicato il 16/03/2008
Era una di quelle sere di dicembre in cui il sole repentino scompare, lasciando dietro di se un lieve rossore sulle poche nuvole ad ovest, sopra il fiume nel cielo terso della sera. Camminando per le strade ci si ritrova estasiati tra liane e ghirlande di luci pendule sulla città; negozi scintillanti di ogni ben di dio attirano sguardi che fantasticano. Era una di quelle sere in cui i giovani escono dalle case lasciando i loro quaderni di scuola abbandonati sui tavoli, per raggiungere gli amici o le amiche giù in strada, pavoneggianti ma ancora pieni di una dolcezza innocente, anche se già proiettata ad essere potenzialmente corrotta e corruttrice. Versano risa e baccano per le strade e corrono dietro i loro amori. Così è stato per Lucilla, una bella ragazza, diciotto anni appena compiuti, un po' ingenua ma piena di quella passione per l'altro sesso che è tipico di quell'età. Quella sera della Vigilia stava passeggiando in una pace soffusa che durante le feste si avverte nell'aria, in ogni dove. Quel giorno, tra i palazzi, nel silenzio del suo cuore, una voce amica l'attirava, una voce bella e soave che usciva dal suo cuore e faceva eco tutt'intorno e pareva che tutte le cose rispondessero e si alietassero rivolgendo su Lucilla tutta la loro positiva realtà. Era come se tutto il Creato le rivolgesse una speciale attenzione donandole una pace segreta, come se un evento unico nella storia stesse per accadere. Infatti quella sera la sua vita cambiò. Scelse la vita. Ella disse il suo sì. Decise di portare avanti la sua gravidanza, il tormento scomparve, quello lacerante di chi cammina contro la vita. Quella notte Lucilla capì il segreto di Maria: il suo sì incondizionato. Quella notte Lucilla fu come Maria, diede alla luce il suo Gesù.
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