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La Storia non si Ripete

Argomento: Letteratura

di Eliseo Pezzi
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Pubblicato il 10/10/2019 18:14:37

LA STORIA NON SI RIPETE”

Breve racconto di Oscar Esile

Uno strano cronista d'altri tempi, fu chiamato ad esserne testimone con i propri operatori, di un fatto curioso. Arrivato sul posto prese il microfono collegato al registratore, mentre si preparavano a filmarlo incominciò la telecronaca: “Genova, esterno giorno. Quella che, a tutti gli effetti, possiamo definire un'astronave aliena, è atterrata in piazza; è qui da ore, ed è circondata da forze dell'ordine, istituzioni, sindaco in testa ed ovviamente curiosi. Tutti in un silenzio irreale con l'attenzione rivolta all'astronave attendono che succeda qualcosa...,

Ma è necessario che vi descriva la scena.

L'astronave si è fermata proprio sopra la grande fontana di piazza De Ferrari che vista dall'alto disegna a sua volta un grande disco, dove per terra con pietra lavagna forma una grande vasca, dove nel centro si erge una vasca più piccola a forma di coppa. Dal bordo della vasca grande a livello del piano calpestio trecentosessantacinque getti d'acqua vi lanciano lo spruzzo nella coppa centrale dove l'acqua si raccoglie, e trasbordando ricade di nuovo nella grande vasca tonda sottostante in riciclo che forma come un grande disco. Non è escluso che questo abbia confuso gli astronauti che pensavano di trovarvi un approdo perfetto e vi si posarono sopra.

Moltitudine di gente aveva già riempito la piazza, nonostante il lungo viaggio gli extraterrestri non potevano uscire, finché essendo venuti dall'interspazio non si fossero adattati alla nostra atmosfera, ma sopratutto avessero assimilato la nostra “Cultura” che le loro apparecchiature assorbivano dall'acqua della fontana. Alla fine un omino azzurro seguito da dodici seguaci, usci finalmente dallo sportello e cercò di parlare alla folla. Dichiarò, avendo ormai acquisito la nostra Cultura di chiamarsi Barabba, e seppure non parlasse la nostra lingua, ognuno riusci a capire nella propria lingua, e persino le moltitudini di turisti che si trovavano a passare per Genova stavano a bocca aperta ad ascoltare.

La gente radunata iniziò a guardarsi tra loro stupite e meravigliate di capire quanto dettava l'omino azzurro che continuando il suo discorso, sosteneva che avrebbe ridotto le tasse, distribuito i beni, eliminato l'IMU e la TARES, aumentata la pensione a tutti, fatto funzionare le istituzioni dello stato, ridotto i partiti e parlamentari. E avrebbe ripristinato le stagioni, garantendo bel tempo per le ferie e il raccolto.

Le autorità e la folla dai loro visi esprimevano entusiasmo a quanto veniva loro promesso da quell'omino extraterrestre, che garantiva il lavoro a tutti, promettendo un mese e mezzo di ferie, pari diritti alle donne, un pensionamento a cinquant'anni, la scuola fino a trenta, ed una vita agiata senza problemi burocratici. Non più votazioni, propagande politiche, e privilegiati o raccomandati, ci sarebbe stata distribuzione dei benefici, casa e vacanze assicurate.

Ma sopratutto sarebbe stato perdonato a tutti i peccati!

Nessuno avrebbe sfruttato il proprio simile, non ci sarebbero più state controversie, guerre e conflitti ed ad ognuno garantita la giustizia. Questo omino azzurro prometteva tutto quanto noi terrestri abbiamo da millenni agognato senza riuscirvi, seppure attraverso conflitti e guerre. Ed ora in uno solo momento con i soli dodici omini azzurri al seguito avrebbero fatta diventare realtà quello che da sempre era il sogno di ogni uomo nel cercare di garantirvi alla propria donna e figli, il soddisfarvi i loro desideri.

Nessuno avrebbe avuto problemi, la vita si sarebbe svolta nella condivisione, dove ognuno aveva modo di realizzare e maturare le proprie aspirazioni. La gente già euforica aumentava la loro felicità e si misero a mandare messaggini, e telefonate divulgando la notizia ad amici e parenti lontani, dove nel frattempo vi avevano collegato la visione nelle varie TV locali e di Stato, trasmettendo in diretta. La piazza impazziva ed era arrivata anche la banda che rallegrava con la musica. Dall'astronave iniziarono lanci di bandierine azzurre che ognuno poteva agitare dimostrando la propria felicità, ed intonarono anche un coro che seppure mai imparato tutti cantavano a squarciagola.

Un gruppetto rimasto però leggermente in disparte si rinchiusero nel bar Accademia sotto i portici della piazza, incominciarono a fomentare che cosa potesse essere e quali interessi avrebbe avuto questo Barabba per garantirci tutto quanto prometteva. Ed iniziarono ad interpellare le istituzioni politiche e religiose, avvocati e notai. Tutti sarebbero stati penalizzati se avessero dato realizzazione a tali avveniristiche previsioni. Tutti gli uffici governativi, ma sopratutto tribunali e studi notarili erano in subbuglio, cercando di capire come intervenire. Ed anche la chiesa avrebbe perso il proprio privilegio nel divulgare e professare una vita nell'aldilà, e che tale vita privilegiata offerta dall'omino azzurro non fosse per questo mondo, ma fosse una prerogativa del solo Dio Creatore per una vita nell'eternità. Avrebbero dovuto tutti cambiare mestiere, e mettersi a lavorare sul serio per campare.

Ognuno avrebbe perso il privilegio acquisito con secoli di lotta, aiutati anche da sindacati che nel cercare la difesa dell'operaio, di fatto creano sempre più strutture ed istituzioni sfruttando il loro lavoro. Si sarebbero moltiplicati movimenti convinti che gli operai non servissero a nulla, che con le loro industrie servono solo ad inquinare il territorio facendo diventare l'aria irrespirabile, con conseguenti malattie degenerative.

Ogni organizzazione salutista si sarebbe battuta nel chiudere fabbriche ed industrie responsabili dei molti problemi per la salute pubblica. A poco sarebbero serviti quanti facevano notare che la moltitudine dei nostri giovani, e di non più giovani si stiano rovinando e non solo la salute, negli stadi alla ricerca di evasione dalla quotidianità dove un manipolo di persone in mutande rincorrono un pallone, che buttano di qua e di là. O nei Nightclub nelle discoteche, nei Club prive per scambi di coppia e nelle balere con l'uso di droghe, che da leggere diventano sempre più deleterie producendo danni al cervello non più ripristinabili anche da strutture di recupero.

E non è di certo il lavoro a rovinarli o l'inquinamento delle fabbriche, se fossero spesi i soldi a sistemare gli impianti a loro largamente elargiti, per mettere a norma le parti inquinanti, mentre se li sono portati nei paradisi fiscali, quelli si che sono realtà senza aspettare di passare all'altra vita. Allo stesso modo moltitudini di persone nella affannosa ricerca di occasionali diversivi al -ménage quotidiano-, con incontri sessuali, mandano a puttane quanto con il proprio sudore vi hanno costruito, famiglia figli ed azienda. E che tali deviazioni sono tollerati anche dai nostri politici, che spesso ne danno scuola nelle loro spensierate serate e nottate del bunga-bunga, fonte di guadagno per i molti organismi che vivono alle spalle delle debolezze umane.

Anche le banche avrebbero perso potere se ogni lavoratore avesse avuto a sufficienza per garantirvi le esigenze alla propria famiglia, non più obbligati a chiedervi prestiti da strozzino. Del resto con il tutto garantito nessuno avrebbero cercato altre velleità, ed avrebbero lavorato dalla mattina alla sera senza più il bisogno di sfogare le proprie debolezze riempiendo gli stadi dove persone in mutande rincorrono un pallone, in cerca di evasioni sessuali o in bettole a bersi il guadagno dopo una settimana di duro lavoro. Ma avrebbero passato il tempo in famiglia, od in compagnia per una grigliata in spensieratezza.

Ma un'altra tragedia stava venendo alla luce di queste poche persone chiuse nel Bar nelle loro discussioni, che si chiedevano come avrebbero potuto continuare a difendere questi poveri individui capaci solo di sperperare il guadagno del lavoro, messo ora in dubbio se si fossero attuate le velleità dell'omino azzurro. In quanto si sarebbe ribaltata la situazione, dove il mondo dei lavoratori non più sottomessi ai loro sindacati, avrebbero preteso che tutti si impegnassero nel produrre, e a lavorare nelle fabbriche ribaltando la situazione attuale. Dove a dominare ne sarebbero diventati gli operai, e a lavorare le maestranze che ne hanno sfruttato fino ad ora il loro sudore.

Togliendo e denigrando il ruolo anche del sindacato, che indicava loro quando scioperare e manifestare nelle piazze, imponendovi di non creare troppi danni o sarebbe intervenuta la polizia con manganelli e lacrimogeni a mettere ordine. O non gli sarebbe più concesso il divertimento di sfilare e protestando con striscioni accompagnati con bande musicali, con scorta di giornalisti e TV nel riprenderli e portarli alla ribalta, per le strade delle città negli week end, in orari non pagati per non pesare sui bilanci finanziari dei padroni, ma sui propri per le ore di lavoro perse.

Ad un tratto in cielo venne oscurato da uno sciamo di elicotteri d'attacco, che si fermarono sopra la piazza. Numerosi militari in divisa azzurra armate di tutto punto, scesero dagli elicotteri da lunghe corde equipaggiate del necessario per un'azione d'assalto. Per ultimo, dopo avere accerchiato l'astronave e fatto prigioniero l'omino azzurro ed i suoi seguaci, calarono legato con quattro corde un trono dove vi era seduto “Silvius” conosciuto da tutti per avere già governato l'Italia, ed anche un po l'Europa per un lungo periodo. A quel punto dalla cupola dell'astronave una luce bluastra illuminò la gente nella piazza, dove annunciava con voce minacciosa, (che non era più la voce dell'omino azzurro), dichiarando: <<Cosa volete che sia liberato Barabba o Silvius>>. Dalla piazza si levò un coro unanime: Silvius! Silvius! Silvius!

Quando prese la parola “Silvius”, spiegò bene agli italiani, che quanto avrebbero avuto da quell'omino azzurro di nome Barabba e dai suoi seguaci, Lui lo aveva già “Promesso”, e quanto è “Promesso” non può essere “Esaudito”, o sarebbe venuta meno la “Promessa”. Questa che è ormai assorbita e diventata convinzione ci viene dagli Arabi culla della nostra cultura, che erano soliti ricorrere ad una loro storiella:

Un signore acquistò in un mercato un cammello per cento denari, ma non avendoli con sé stipularono un contratto, dove pattuirono che avrebbe pagato solo trenta denari, mentre settanta li doveva dare. Dopo alcuni anni sempre al mercato, il mercante creditore vide passare a chi gli aveva venduto il cammello, pretendendo che pagasse gli altri settanta denari. Ma l'acquirente estrasse di tasca il contratto dove si affermava che i settanta denari li -avrebbe dovuti-, e che sarebbe venuto meno all'accordo il giorno che li -avesse pagati-”.

Quanto viene “Promesso” per contratto, specificava “Silvius” fatto sopratutto con tutti gli Italiani davanti ad uno schermo TV, non lo si può esaudire. Ciò che si promette, sopratutto se messo per scritto non lo si può concedere, o ne verrebbe meno la “Promessa”, che in questo caso era ben specificato in un contratto che tutti avevano sottoscritto seppur davanti la TV. Poco importa se poi la gente non fa caso a quello che gli viene detto e propinato dai Media e TV, perché ciò che parla ciò che detta è la “Legge”, anche se fatta “ad Persona m”!

Subito venne chiaro a tutti che tali promesse di Barabba avrebbero distrutto il tessuto sociale, non più politici corrotti, avvocati e giudici collusi, sindacati e tutti gli organismi che garantiscano che ognuno abbia garantito i diritti, avrebbero chiuso i loro uffici. Ci sarebbero stati milioni di persone senza lavoro, o meglio senza l'indotto del lavoro dove uno lavoratore deve mantenerne almeno sette che lo controlla mentre -produce-, definendo anche dove e come spendere ciò che col sudore guadagna. Chi avrebbe garantito la giusta condanna se nessuno sarebbe più finito nelle carceri. Certamente non si può mandare in carcere persone del potere, che possono pagare avvocati e giudici corrotti, anche se con soldi tolti all'operaio.

Chi ci governerebbe se proprio chi ci governa finisse nelle carceri! Come si potrebbe garantire d'ora in avanti che la “Legge è uguale per tutti!”, avendo per Legge definito che: <<Non Tutti Sono Uguali di fronte alla Legge!>>.

Un gruppo di persone più attive, cercando di interpretare la volontà popolare ormai ammutolita, improvvisarono delle croci dai cartelli segnaletici della piazza appendendovi Barabba e seguaci. Mentre “Silvius” veniva portato in trionfo con pieni poteri. Ebbe in quel momento a dire: << Se mi garantite il cinquanta per cento più uno dei suffragi, sarei pronto a perdonarvi anche tutti i Vostri Peccati>>. Cosa che da parte Sua agognava da tempo!

Ora sono in molti convinti di avere fatto finalmente giustizia e rivendicato il grosso errore realizzato dai nostri antenati circa duemila anni fa, compreso il Vaticano e tutte le autorità religiose! Finalmente sulla croce vi pendeva Barabba e i suoi seguaci, e non sarebbero mai più risorti! Perché oramai quello che erano le promesse delle divinità, di un Dio nell'alto dei cieli, Vi era chi l'aveva già realizzato qui in terra, e non vi fosse più alcun modo a Dio di intervenire, confermato dalla preghiera del Cristo, dove affermava:

Padre Nostro che sei nei cieli,/ sia Santificato il Tuo Nome;/ Venga il Tuo Regno,/ sia fatta la Tua Volontà,/ come in Cielo così in Terra./Dacci oggi il nostro pane quotidiano,/ rimetti a noi i nostri debiti/ come noi li rimettiamo ai nostri debitori,/ e non ci indurre in tentazione,/ ma liberaci dal male”.Così Sia.

Seppure lo si ripeta milioni di volte: “Quanto era promesso e previsto in cielo, è ormai da Silvius realizzato qui in Terra”, non essendo in grado di assimilarlo, non riusciamo a farci su le maniche per determinare il nostro agire, continuando a proiettare le nostre deficienze, in alto nei cieli, ad un Dio sempre più magnanimo, che adattiamo sempre più alle nostre deficienze, pretendendo sia in grado di risolverci i casini, seppure non possa più nulla, nell'averci donato il Figlio Prediletto Sacrificandolo sulla Croce per toglierci il Peccato.

Peccato”, che la Santa Madre Chiesa ci ha rimesso addosso, per poterci di nuovo sottomettere, mentre sarebbe servito per liberarci dalle schiavitù di tutte le Divinità. Avendosi Dio attraverso il Sacrificio del Figlio prediletto Cristo, elevato tutta l'Umanità a “Figli di Dio, non per merito, ma per Eredità”. Essendo tutti elevati a divinità al pari del Cristo, altro non abbiamo bisogno, che il caricarci delle nostre responsabilità, o a nulla è servito il Sacrificio di Cristo.

La gente man mano evacuò e si allontanò dalla piazza, convinta di avere rimediato ad un grandissimo errore causato dai nostri antenati due millenni di anni fa. Recuperando ciò che ci siamo costruiti in millenni di evoluzione, impegnati come siamo nel garantire le gerarchie sociali, che tante vittime ci sono costate in conflitti, ed incidenti sul lavoro, perché chi lavora debba garantirvi innanzitutto benessere a chi non lavora.

Sono le nostre guide politiche, ma sopratutto spirituali e Religiose che nel cercare di adattare le Leggi considerate -Leggi di Dio- hanno dato attuazione a ferree gerarchie, che nessuno ha modo di mettere in discussione! Dato che non ci danno modo di coinvolgersi e discuterla, ma il tutto lo si debba assumere come Sacramento, Comandamento e Dogma. E tutto questo per il loro tornaconto, convincendoci che lo fanno per il nostro benessere, e che ne avremmo beneficio in una vita futura nell'aldilà:

Quando vagheremo nell'etere come omini azzurri con astronavi, alla ricerca di mondi da sistemare, nell'aiutarli ad evolvere. Solo allora potremmo avere anche da parte nostra soddisfazione nell'essere messi in croce, per una missione umanitaria in una galassia dispersa nell'interspazio!”

da Vostra nullità, l'analfabeta Oscar Esile


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