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Paesaggio_del_cuore

di Arcangelo Galante
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Pubblicato il 27/04/2025 07:41:58

PRIMA VERSIONE

 

Dalla vecchia stradina
che porta al mare
allo scurir dell'imbrunire
un piccolo golfo mi appare
prima che la nebbia
inizi a salire.

 

Spinge le onde un furioso vento
su neri scogli si abbattono
con schiuma violenta
tale da far spavento
finché vinte e stanche
si infrangono nella tormenta.

 

Scuro e silenzioso
l'austero monte
si oppone indifferente
a cupe nubi già a lui di fronte
ché già ne è ricco il cielo rasente.

 

Pian piano la luce si attenua
l'aria minacciosa si fa trascinante
il freddo presto si accentua.
Una voce sembra
dall'interno sussurrare:
corri al riparo incauto viandante!

 

Addio giorno
la notte ormai appare.
Ti ho consumato
per ciò che ho dovuto!
Un gelido brivido
mi afferra e poi scompare.

 

Ti ho consumato
giorno caro
per il non voluto!
Mi volto:
che sorpresa vederti o mio amato!

 

L'anima mia non è più mesta
perché immensa è la gioia di averti
in questa irosa notte di tempesta.

 

 

---------- OOOOOOOOOO ----------

 

 

SECONDA VERSIONE

 

Dalla stradina antica scendo al mare
nel grembo dell’imbrunir senza fine,
un vasto golfo si lascia ammirare
prima che il grigio copra ogni confine.

 

Il vento spinge l’onda sopra i sassi,
urla la schiuma e il cielo si scolora,
poi tace, e sulle pietre rompe i passi,
stanca del lungo pianto che l’affiora.

 

Il monte oscuro resta ad osservare,
tra nubi scure che in cielo si fanno,
immoto sfida il tempo senza amare,
nei grandi abbracci che le notti danno.

 

La luce scema e il freddo si fa lieve,
il vento intona un canto di paura,
una voce gentile soffia, greve:
“viandante, trova presto una fessura”.

 

Addio, mio giorno, perso senza fiato,
consumato in un’ombra senza fine,
un brivido sottile m’hai lasciato,
mentre la notte cresce sul confine.

 

Ti ho vissuto, oh giorno senza sponda,
tra sogni incerti e attese senza pena,
mi volto e incontro il mare che m’inonda,
sorriso antico che accende la scena.

 

Ora l’anima mia più non è mesta,
nel vento che carezza ogni pensiero,
sotto la furia dolce della festa,
ritrova il suo riparo e il suo mistero.

 

 

 

N.d.A.: Restauro di una poesia pubblicata il 21/05/2012 che propongo in veste nuova.

 


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