Immagino un mondo dove tutti impareremo a respirare, a dialogare con la terra, coi fiori e coi fiumi, con l'aquila e il vento, col monte e con le stelle. Un mondo dove impareremo a curarci coltivando i nostri talenti, a mangire senza intossicarci di cibo spazzatura, liberandoci dalle tossine delle idee sociali che inquinano il nostro sentire con pensieri di morte. Immagino un mondo dove una madre non sarà più Maria che accoglie tra le sue braccia, disfatta dal dolore, un figlio morto di tumore.
Non piangere, madre,
ricorda quando, per la prima volta,
hai toccato i miei piccoli piedi
ed io ho riconosciuto il mio profumo
attraverso il tuo profumo.
Non piangere, madre,
perchè sei stata la parola
quando non c'erano parole,
ed io mi sono fatto carne
nella tua carne,
che è la carne del mondo.
Non piangere, madre,
perchè sempre tu sei stata
la mia corrispondenza segreta,
il ponte certo,
la risposta affermativa
tra i mille tentennamenti
della vita.
E il tuo sangue
è diventato il mio sangue,
fiume dell'amore
nell'oasi protetta
dal tuo sguardo.
Perciò, non piangere,
tu che sei stata chiamata all'eternità,
gemmando il fiore dell'amore.
E sono fiorito pure dai tuoi silenzi,
dalle tue lotte,
dalle tue sopportazioni
e insieme abbiamo attraversato
le vie sassose,
la tua mano nella mia
il tuo corpo accanto al mio,
fino all'ultimo respiro.
Non piangere, mamma,
ma cercami in ogni germoglio
che abbia un sentore d'alba,
perchè lì io sarò,
figlio del cielo e della terra,
dell'aquila e del vento,,
della montagna e del fiume.
A te lascio
il mio testamento d'amore,
nutrito del tuo stesso amore.
Io che ora sono in ogni cosa,
seme infinito,
dell'infinito amore di te.
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