Il buio non è assenza di luce,
chiedilo alla civetta sul ramo irsuto,
quando scolora il pianto e illumina
la strada che perdesti.
Tra i fitti rami e le aggrovigliate
chiome
la tua madonnna nera danza
sotto un bagno di luna,
nuda come la notte e la verità.
Il buio non è assenza di luce
e un Cristo può risorgere dal tempo
che ti scivolò dalle dita
o dalle stelle avvitate
sulla cinta del vasto cielo.
E quando stanca l'occhio anche il raggio,
l'accordo inossidato
può penetrare il buio come un fermento
e fecondarti ancora
dalla polpa delle tue tristezze.
E risorgerti come un utero,
per partorire bianche falene di maggio
dalla stagione sovvertita
dal tradimento d'amore.
E se dalle stalattiti di torvi pensieri
la ragione perde il suo binario,
tu puoi imparare da lei, bianca civetta,
a non temere la notte,
e scartare ancora sogni
come caramelle
là dove la luce del vento è più vera.
E se ti fa paura ancora
puoi spingerla più in là,
nei mille universi delle tue bionde lune
e muovere le caviglie,
scrostando l'ali,
sulla vetta delle stelle
.
Perchè mai s'arresti il moto,
la danza che ci fece,
più eterna della muta,
del livido che divora.
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