
E' scintilla tra acuminate pietre
stupore pel fuoco repentino
diverso dal ceppo nel camino
ch’effonde lingue verdi - azzurre
e sentieri dà in prestito ai pensieri
Anche i cerini accesi il nero ingannano
la notte, la scia di sogni ancora vivi,
pur se sepolti tra coltri di seta o saio
al riparo d’una luce troppo forte
Le stelle sono un gregge brulicante
poco attento al gemito dell’alba
che ha più nebbie e nuvole che cielo
e trucchi con cui distoglie l’oppio dal vero
Desiderare una diversa sorte
una cometa che sia un natale
di congiunzioni eterne di radici
dove cadere come dentro ragnatele
o rannicchiarsi in tepor di culla
È un morso di tenaglia che m’affligge
e nello stesso tempo mi solleva
di pochi centimetri da terra
Il vento schiuma nuvole col remo
sul fondo va raschiando chiaroscuri
E’ un filo delicato l’orizzonte,
tra i denti d’un pettine un capello.
Il resto delle cose ora è sfocato
riempie una gerla sì, ma inesistente.
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