Credeva d’aver talento nascosto,
scrivendo anonime righe taglienti,
ma il ritmo era zoppo, il senso già tosto,
e i versi sbocciavan tutti indecenti.
Colpiva chiunque, senz’arte né stile,
convinta ch’offender fosse un mestiere,
ma l’anima sua, sì poco gentile,
sol si tradiva, nel suo forziere.
Le uscite volgari e frasi spezzate,
addosso portavan firma evidente,
tra canti sbagliati e accuse sfalsate,
sua, la voce, riconoscibilmente.
Le bugie crescevano come ortiche,
ma il vento le sparse in ogni sentiero,
svelando le trame, le firme antiche
che aveva scritto con dito insincero.
Sola, finì che si prese la scena,
credendo in una pensata geniale,
ma l’unico effetto, tra riso e pena,
fu denunciar le linee del male.
E mentre gli altri ridevan sommessi,
tronfia, credeva d’aver conquistato,
ma i lemmi restavan sempre gli stessi:
un disastro in rima… con poco fiato.
N.d.A.: Puramente casuale, ogni riferimento a persone e fatti. Felice lettura e buona risata.
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