Non ho solcato gli oceani, eppure
sono nella loro scia. A stento
il mare abituale mi ha tenuto a galla,
ma ammetto che nuotavo il necessario.
Ora sto come in una rissa i mascalzoni
colgono l’aria che non si fa mirare.
O i baleni con lo sfiatatoio in testa.
Chi si è disfatto del suo tessuto
è un sarto delle zolle: io, da terra,
ho sognato di sfilare per le vette.
In pratica, ero una frana prêt-à-porter
illuso di mantenermi con l’haute couture.
Non è così: non sono un modello e questi
sono resti di cedimenti, detriti di adesso.
Io li raccolgo e ne faccio stanze. È
emozionante ricomporsi da frammenti.
Qui c’entra il passato: per amore incontrai
gli ossi di seppia che amano disfarsi
dei tessuti perché il bianco migra nell’onda
per fondare la schiuma; e se questo connota
l’acqua dove porta la sua condotta
non posso darla a bere a te.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Dereck Louvrilanmè, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.