Pubblicato il 20/03/2025 22:20:45
* Parlami negli occhi mentre stiamo appesi, seduti all’angolo dove si apre una porta a quel mare che si distende quieto quando labbra di scirocco stanno mute. Senza voce mi lascerà il gelo di una notte, gaudio e tormento da intermezzi d’euforia scanditi, d’impulsi che sanno di sarcasmo. La tua ironia sa di latte cagliato nel solstizio e l’alta tensione ha solo sfiorato lampade al neon da tempo sbrecciate. Sudano i miei palmi nell’attimo dell’ira condensando intenzioni sottocoperta. Ma ora è tardi per le riflessioni del poi … e tace l’impulso.
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