Tutto accadde, perfin l’improvviso,
strappo invisibil nel gran tessuto,
caddero i segni, i suoni e i codici,
fu, da quel dì, il gran mondo, muto.
Schermi spenti, telefoni ciechi,
persi i messaggi, nel digitale,
mani sospese nel vuoto d’aria,
dei polpastrelli, l’eco irreale.
Si cercavan, con occhi smarriti,
nel riflesso di vetri più scuri,
dimentichi di parole vive,
intrappolati in fili insicuri.
Quando la quïete si fé tonante
e nessun “bip” spezzò l’attesa,
uscir dovetter, mirarsi invero,
scoprirsi esili, senza difesa.
E nel confine dell’impotenza
qualcuno parlò, a voce piena,
una parola, una sola, bastò
sciogliendo il gelo di quella scena.
Allor si svelò il paradosso:
eran connessi, non lo sapevan,
però senza rete e senza schermi,
un ver contatto, non lo volevan.
N.d.A.: Cosa accadrebbe se Internet smettesse di funzionare?
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Arcangelo Galante, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.