Caro Franco
Sono stanco.
In colonia* portiere in seconda,
In casa coi tuoi mai sull'onda.
A te sempre il motto "il dovere"
Così lo scorrer mio fra giorni e sere.
Divenni poi adulto
E della conoscenza imparai il culto:
Dottor esperto della mente,
Ma per i suoi rimase un niente.
Venne della vita il temporale*
E, solo, più nessuno ti cale.
Or son vecchio
E come l'acqua in secchio
Gettato sarò nello scolo del buco oscuro,
O, come ultima speme,
A rinvigorir del giuggiolo la pianta
Che accanto al muro
Della casa mia a volte canta
Quando un pallido sole preme
A far nascere foglie e frutti
E furtivi sguardi dicon: quanto son brutti.
*da bambino tornei di calcio sulla spiaggia
*morte della moglie
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