O Pina* che con la tua fenmminea chioma
Al solatio capo del Pino* tuo
Dolce ombra ponesti,
Godi in questo dì speciale la quiete
Di sereno tempo di tua etade.
La linfa tua vital
Scorre di ramo in ramo
E calda di amorosi succhi
S'accosta al Pino accanto
Gonfiando le geografiche sue vene,
E all'ossuto irrequieto suo corpo
Vigor di lontane mete.
Quanto è diverso il pino silvestre mio
Che nomato è nell'Alpi nostre: "cirmolo"
Guanciale* serve al bianco crine mio
Che stanco posa le speranze vane.
*marito e moglie navigatori
*cuscino da letto con trucioli di cirmolo
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