O nonna felice
Che or non pensi a Berenice*,
Nel pargolo immersa
Hai la mente proprio persa.
Non è tempo di galleggiar nel mare
Assieme al tuo compare,
Perché al tuo nipotin devi pensare.
Ma sì, fringuella mia,
Fuggevol è il tempo nella sua malinconia,
Godi il tuo piccin dagli occhi grandi
Che al suo visin continui baci mandi.
Non badar al bianco vecchio
Che di tua gaiezza non fa specchio.
Non vede della sua donna il brio
Che gli occhi suoi ardenti dicon: "il bimbo è mio!"
Or sali e scendi dalle scale
Che l'età tua non ti cale,
Fatica non ti è nota
E il mover tuo è come ruota
Che gira sempre da amore spinta
E che nel cor tuo è dipinta.
Allorché nel continente antico
Sospirando ricorderai il tempo amico,
Gocce scenderan dagli occhi tuoi senili
A bagnar il corpo affranto
Di dolci imago e di materno vanto.
Ma non ti rabbuiar, piccina mia,
Che il destin a noi aprì un'altra via.
Ignoti fummo l'un con l'altro
Fin che la nera falce venne*
A spezzar le nostre penne.
Vagammo allor incerti
Per continuar a viver aperti.
Ma un breve incontro amico
La via chiuse al dolor antico.
E l'amor che fa scintille
In ogni dove porta faville
E, or del bimbo, or del veccho,
Accende il cor e tende orecchio,
Per ascotar della vita il suono
Che la morte butta giù dal trono.
*vacanze in Egitto
*entrambi i coniugi morti della stessa malattia
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