I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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(1957) Cavallo da tiro
Ecco...sento che giungi! Il tuo passo risuona cupo e uguale. Odo una secca bestemmia E la ruvida frusta Che si schianta sulla tua ruvida carne. Scorgo ora il birocciaio, Imperatore romano Ritto sul suo lurido carro. Questo è l'altero despota Che doma i tuoi reni, Che schianta la frusta. Due bende agli umidi occhi t'ha posto; Dritta e monotona la tua strada verso la morte. Più non ti vedo, Sento una tenue bestemmia che giunge da lungi, E le ruote che scricchiolano piano.
Id: 71958 Data: 27/10/2024 14:20:02
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(1957) Campana lontana
Com'è dolce udire in un campo di tremuli steli I morti rintocchi d'una campana lontana. Lugubre il vento ne trasporta l'affaticato eco. Rapida la Morte sibila attorno. Sento o Natura il tuo mistero. Silenzio...tutto tace... Improvviso un suono armonioso. Sottile la brezza ne trasporta il canto. Puro è l'azzurro del cielo e profondo.
Id: 71957 Data: 27/10/2024 14:10:35
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(1957) Lucciola
Finalmente scorgo il tuo breve lume O vago animaletto notturno. Per quell'attimo di luce Sento in me la vita ed il calore. Penetro nel tuo infinito bagliore E trovo il mondo misterioso O dolce essere. Voglio gustare il tuo splendore O silenziosa creatura. Cala è la notte e sereno il cielo. No! non spegnerti o lucciola, Ho paura!
Id: 71955 Data: 27/10/2024 14:00:44
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(2024) All’amico ex navigatore
Amico mio di aspro cammino, Il braccio tuo all'alto aspira, Ma come trave da tarlo rosa, Stanco nell'aere sospeso, Al fianco inerte cade. Quanto il rimembrar di nodi e cime Che guizzanti dita sul barco tuo Tessevan sogni di luccicante andare. Ti guardo e ancora guardo, Specchio sei a me della vacuità del tempo, E con te nomade di opaca via: Il voglioso mio passo che la meta brama, In brevi spazi incerto giostra, E il piede cede, E la colonna di gamba tosta, Che un giorno era di gagliarda corsa, Or schianta, e ferma mira Il vociante verbo e grida Del bambinetto che la sorpassa oltre. Su, caro amico, Dammi l'ossuta tua mano Con la screziata mia, Viandanti insieme su questa rotta, Tu acuto nocchier del mondo, Io navigator di menti, Un dì gli occhi tuoi attorno, Gli occhi miei dentro. Uniti percorriam il tratto, Frizzante eloquio come compagno, E lo sguardo su alle stelle, Alle belle stelle nella notte buia.
Id: 71953 Data: 26/10/2024 17:26:53
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(2011) Al bimbo nato dall’amico australiano
O caro bimbo dal grido acuto Or mira i genitori tuoi Che lasciato non t'han muto. Nel passato tempo Ove io rimembro, Nel quotidiano mio operar*, L'infanzia abbandonata, Dove ogni gesto o grido Non avevan di sollievo una tata, E tutto attorno rimaneva muto Pur nel disperato bisogn d'aiuto, Quando te vedo nelle braccia amorose Che di baci e carezze La mamma e il papà tuo pose, Il cor mi si apre alla speranza, E se anche l'età avanza, Sempre vi sarò vicino Con la gioia per il vostro piccolino. *neuropsichiatra infantile
Id: 71946 Data: 25/10/2024 18:50:17
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(2011) All’amico in Australia diventato padre
O prode amico Che la consorte tua arato hai Nell'ampia terra lontana, L'alba è uscita dalla sua tana, Germoglio ha spuntato, E di questo rinnovar sono incantato. Gioisci amico mio Di dolce primaver della tua vita E, pur con il sudor e la fatica, Sempre tien la fronte ardita. Tempo verrà per la dipartita, Come per il poeta ora a te vicino, Ma i sentier del vasto mondo Percorsi saran già dal tuo piccino.
Id: 71945 Data: 25/10/2024 18:40:50
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(2010) All’amico che parte per vivere in Australia
La nobil alma tua Che l'ampia terra anela, E della conoscenza mangiato ha la mela, Or mira l'orizzonte Che a lei parato si è di fronte, E vede non del suo natio loco il grigio muro, Ma il suo albeggiar futuro, Che non sol è fatto di canguro, Ma di speranza è puro.
Id: 71943 Data: 25/10/2024 18:33:37
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(1973) Regalo di Natale alla moglie
Lievissimo argenteo tocco Scenderà la collana sulle mammelle tue. Pudico soffio di pacati sensi. Granuli di miglio intercalati. Oasi di ristoro nel caldo cammino.
Id: 71807 Data: 01/10/2024 16:02:01
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(1962) Mattino invernale
Putrida è l'acqua e stanca, E assorto pesca il vecchietto Il torbido pesce. Grasso e ridente un contadino Sulla moto sfreccia. Fuma la pipa il pescatore, E il fumo langue con la nebbia del mattino, E ha il colore ocra dei cespugli, Il sapore del muschio.
Id: 71799 Data: 30/09/2024 15:45:14
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(2022) La barca dell’amico navigatore in darsena per vendita
Sospesa su salsi trampoli La barca attonita in impudica altezza, Mostrando le sue turgide curve, Dell’Olimpo non più dea. L’occhio perso del navigator Fuggevol sguardo su di lei pose; Mosse i terreni passi avanti e retro, Incerto se salir su perigliosa scala Per toccar ancor con callosa mano La dormiente raccolta vela, O il sodale timon Che or nell’aere inane sta. Corrode il rimembrar, Nel vinoso mar d’Omero, Il rapido scalar del magistro palo Per dispiegar le gravide vele Al soffiante Eolo padre. Un passo e poi un altro E uscir dal doloroso loco, Ma il capo volse alla creatura sua E la man or leggera Sembrò, al tiepido sol calante, Un picciol cenno di saluto dare. Verrà l’inverno e Posidon furioso L’onda sbatterà, Ma il navigator nella sua ferma casa Sogni sognerà. Verrà poi l’estate E l’antico fremito al cor apparirà. Su, amico mio, Questo palpito del cor È del nostro passar del tempo Giovanili ardori, speranze e sogni. Per poco ancor la barca attonita sarà, Perché solcherà con altri L’acqua profonda della nostra vita. Così riprende della natura il ciclo E alla notte il giorno E ai sogni i nostri sogni.
Id: 71760 Data: 23/09/2024 17:13:09
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(2024) Compleanno dell’amico cardiologo residente al mare
Diluisci gli anni con gli occhi Nell'immensità del mare, Impronta l'arena con i tuoi passi, Ascolta il vento che ti freme attorno, Zoppica il cuore ai ricordi: Rumori e grida d'infanzia, Eco che s'acqueta al sole lontano Nel primo buio della sera.
Id: 71751 Data: 22/09/2024 12:07:53
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(1962) Stanza delle autopsie
“Hic est locus ubi Mors gaudet succurrere Vitae”. Questo è il luogo dove la Morte gioisce di essere aiuto alla Vita. Così sta scritto su questi tetri muri. Infiamma il sole la sala settoria, Le grigie pareti ora risplendono, E corre il sangue sul tavolo, E la Vita si confonde con la Morte. E il rosso marmo col cielo che tramonta.
Id: 71742 Data: 20/09/2024 17:38:55
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(2017) All’amica navigatrice con gli orecchini nuovi
Due raggi di luce ai tuoi lobi, Che non son iberici lupi Ululanti nelle ventose onde egee, Ma riposanti gocce Di ristoro al viso Che il nocchier, amante tuo, Attonito guarda Nel dolce incanto della sera Al fluir del sole Sulla barca dondolante in porto.
Id: 71615 Data: 27/08/2024 15:19:11
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(2015) Nebbia
La luce dell'alba è un incanto E nel mio inceder mattutino Avvolge me in un manto. Cammino veloce E niente mi nuoce, Son vecchio, ma giovin mi sento E del pensier mio non mi pento. Poi guardo il tuo passo E rimango di sasso: Lo spirto che muove il tuo viso Che sempre è pronto al riso E gli occhi tuoi celesti Che miran ogni cosa lesti. E sento allor lo scivolar del tempo Che avvolge me in una nube oscura E il passo mio pria di spinta Restar mi fa dentro le mura. Non più l'aere fresco dei verdi prati Della corsa all'illusion funesta, Ma le nebbiose ombre Del corpo proprio a rimirar E continui lai a punteggiar. No, non voglio questa rete che mi stringe, Il corpo tuo un'altra scena a me dipinge, E correr teco io sono pronto a perdifiato, Fuor dalle mura e dal fossato.
Id: 71602 Data: 10/08/2024 18:48:29
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(1958) Nebbia
Scendi come uccello rapace O triste velo che uniformi ogni cosa. Dietro ai tuoi spenti occhi s'è chiuso il caldo sole. Pallido scompare com'ombra il veloce passante. Viscido un cane m'urta le gambe. Opaco è il suono della campana. L'animo è stanco.
Id: 71601 Data: 10/08/2024 18:35:40
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(2019) All’amico navigatore raffreddato
O navigator di spumante mare Qual picciol di emblema vita Virus nomato, Osò umiliar le membra di cotal marino? Il tendineo corpo teso a tirar funi o avvolger vela, Or dolorante e molle, Lacrimante il naso, Fuggir vorrebbe da casalinghi spazi, Ma il torpor prevale E l'occhio, all'orizzonte aduso, Velato cede a stanco riposo. Forse, o invisibil essere, Che nell'ombra occulto Il vital corpo fiacchi, Messaggio mandi della nostra mortal vita E del vagar dei nostri passi.
Id: 71133 Data: 05/06/2024 17:41:01
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(2022) Alla moglie dell’amico navigatore dopo intervento
(2022) Alla moglie dell’amico navigatore dopo intervento per ostruzione naso-lacrimale Se ne accorse sul far della sera La Pina austera Che sul barco ritta Al compagno suo indicava la dritta. Spruzzò il suo volto Di salsa onda la veloce chiglia Che al porto volgea dopo tante miglia. Asciugò rapida con mano L’umido viso al sole lontano, Ma il silenzio della sera E lo splendor del caldo astro che più non c’era Mosse l’animo suo a infantil ricordi E il triste e il gaio in precari accordi. Picciol lacrima credea nei suoi occhi Perché l’interno suo non eran balocchi. La maligna natura chiuso aveva a lei lo sbocco Del pianto al suo trabocco. Ma ora scienza vuole Che il femmineo sentore Dal ciglio esca come fluido amore E bagni l’arido maschio A divenir di sogni pescatore.
Id: 70923 Data: 14/05/2024 11:29:17
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(2019) Sincope
Ho sentito la tua gelida falce E il vento del tuo passo vicino. Hai colpito la mia bella, Il suo azzurro volto in biancastro sudore, il suo capo pupazzo disarticolato, La sua turgida bocca in antro nero Di sbriciolati frammenti d’anima espulsi, Il mio grido del nome amato, Eco nel vuoto aere. Beffarda te ne sei poi andata Lasciando il nostro viso sfatto Che si mirava l’un l’altro. Quanto a te siam vicini, ma non compagni! Perché è nostro degli occhi il riso E della bocca lo squillante verbo.
Id: 70895 Data: 10/05/2024 09:17:52
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(2022) L’approdo dell’amico navigatore
Al tiepido sol della terrena casa Dove, assorto, il salino navigator la mente di ricordi intasa, Scosso fu da un fruscio d’ali E subito il cultor di scienze naturali Conobbe il melodioso canto Di una cinciallegra accanto. Vide lo squittir del nido E disse a sé “agli affetti io mi affido”. Passò davanti alla sua mente Distesa d’acqua e gente E colori e rumor Tutto amplificator Forse di niente. Fuggevol il rimembrar di corde e cavi E non più l’irrequieto nocchier che t’aspettavi. Lo sguardo pose all’implume focolare E la cartacea sua pelle Che tutto vide di cose belle Una lacrima dentro fece colare. È così la nostra vita Di picciol cose scolpita E nel tempo che a noi rimane Via le nostre beghe quotidiane E ascoltiam della natura le note arcane.
Id: 70886 Data: 09/05/2024 18:04:35
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