Cara Sonietta
Il tuo sorriso mi diletta,
Le tue labbra rapaci
Mangiano i miei baci.
Oh se nell'amplesso tuo in cui m'annego
Partorir vedessi una bambolna di lego,
Che del latte tuo fluente
Resuscitar potrebbe immantinente!
E come Pinocchio diventar bambina
E la chiamerei Pulina.
In questo giorno di festose campane
Dove il nuovo sol agli animali apre le tane,
Lasciami, o dolce amica mia,
Questa bella fantasia!
Così al vecchio che avanza,
Opponga io baldanza ed eultanza.
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