Non vi dico buon Natale,
signori della guerra,
assassini di professione.
La stella si è spezzata
sui sorrisi spezzati,
sugli stracci dei barboni
sotto le vetrine dorate.
Per questo non vi dico
'buon Natale',
a voi che certamente
avrete già svaligiato negozi
coi soldi macchiati di sangue,
per comprare regali
ai vostri bambini paffuti
e già stanchi
e alle vostre mogli annoiate.
Il vento solleva
la polvere umana
di chi rimarrà a dormire
in stazione
o col pensiero fisso
sul mutuo da pagare
e come posso dire buon Natale
a chi ha ridotto il mondo
ad un supermercato,
a chi ha occultato i sacri simboli
dell'evoluzione
in cambio di ostie avariate di morale?
Così siam rimasti bambini
e ci aggiriamo distratti, disorientati,
in questo labirinto di luci,
senza riconoscerci.
Ma oggi sappiamo
che il Natale siamo noi,
e noi il Cristo nascente,
ogni giorno,
il sì dell'eroe alla vita,
all'offrirsi, al donarsi.
Solo così
scomparirete dalla faccia della Terra
che, nella vostra somma ignoranza,
guidata da insaziabili appetiti,
credete di spartirvi,
imbrattandone i confini col nostro sangue!
Perchè la stella, quella c'appartiene
e non potrete mai occultarla
con le vostre manovre e i disgustosi
complotti.
Perchè la stella, come il Natale,
siamo noi.
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