Pubblicato il 17/12/2024 17:19:52
'il lato obliquo'
non è nel verso né nel suono armonioso che accompagna il canto senza sfiorarlo nella costruzione distonica del dire nello svuotamento dei contenuti a dare alla singola voce l’incipit verbale che non ha che non può avere inquanto decurtazione d’accento subliminale s’avvale del verticismo che fa dell’obliquo lo spigolo indicativo obelisco puntato a infiggere lo spazio bianco interlineare della pagina l’assurgere a espressione volontaria di ciò che non dice il ricevente chiamato a trovare il senso creativo di vuoto speculare speculativo di nonsenso agiografico decostruzionismo derridiano e/o costruttivismo lacaniano cui la parola sborda dalla pagina scritta a farsi concetto a se stante poesia in assenza di titolo finalizzata vacuo vivere chagalliano macchia di colore sulla tela posata sul foglio bianco in cerca di realizzazione a raccogliere polvere infinitesima di cosmica similitudine sinopia di un volere iperrealistico che tace più che dire mancante di coraggio affermazione di quel che infine è essenza stessa della cenere
quel che resterà di noi
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