Entrarono in casa e Catherine non sapeva nemmeno il suo nome.
Lui accese la lampada a petrolio e lei si tolse le scarpe all’angolo del letto.
La notte si appoggiò alla finestra con discrezione lui le offrì dell’assenzio mentre si sfilava la gonna.
Le labbra un po’ sdegnose i capelli rossi come un dipinto di Rossetti quando lui andò allo specchio Catherine staccò la guêpière.
Srotolò le calze lentamente fino alle ginocchia sulle cosce la neve. Lui fingeva di non guardare e lei scoprì il seno.
Distesa svogliata su un fianco un piede svelò l’altro fra le lenzuola la sua bellezza era un chiaroscuro.
Solo allora chiese allo specchio: “Catherine, quanto prendi?” Sorrise Catherine nei brividi che toccano la paura e l’ebbrezza: “Nuda qualche franco in più”.
“Va bene” rispose e si voltò. Si sedette al cavalletto di fronte ad una tela e prese a disegnare.
Incominciò dagli occhi gli occhi di Catherine non erano ancora nudi. |