Dal 1800 al 2011 – Un filo verde, bianco e rosso unisce le donne che fecero, senza riconoscimento alcuno, il Risorgimento e l’Unità d’Italia alle donne che, oggi, nascoste nelle pieghe del quotidiano, ne conservano i valori, a difesa di un Patria svenduta.
“Vogliano le donne felici ed onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori ed alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai prima goduta, forse appena sognata felicità!”
Della presente condizione delle donne e del loro avvenire
di Cristina Trivulzio di Belgiojoso
Che la commemorazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia cada proprio in tempi a dir poco difficili, pone gli autori a guardare da punti diversi alla medesima realtà: c’è chi preferisce richiamare alla memoria valori che hanno condotto alla caduta dei regimi monarchici totalitaristi ed espansionistici, necessaria perché lo Stato si riunisse geograficamente, rendendo possibile l’avvento della democrazia, e chi, invece, con amarezza guarda allo svilimento dei medesimi principi e denuncia la “svendita” della Patria. È questo l’intento dell’autrice di questo acrostico, a partire dal titolo che, con pungente sarcasmo, rivisita prima le parole del Duce, poi quelle di Cesare che divengono “Sono venuto, ho visto,… ho comprato!”, introducendo un’allusione tutt’altro che velata.
A cura della Redazione
Italia sua
(Veni, vidi,… emi!)
Indagine
Tronfia
Anelante
Lodi
Isteriche
Allucinate
[ di Fiametta Lucattini ]