Pubblicato il 27/10/2024 14:20:02
Ecco...sento che giungi! Il tuo passo risuona cupo e uguale. Odo una secca bestemmia E la ruvida frusta Che si schianta sulla tua ruvida carne. Scorgo ora il birocciaio, Imperatore romano Ritto sul suo lurido carro. Questo è l'altero despota Che doma i tuoi reni, Che schianta la frusta. Due bende agli umidi occhi t'ha posto; Dritta e monotona la tua strada verso la morte. Più non ti vedo, Sento una tenue bestemmia che giunge da lungi, E le ruote che scricchiolano piano.
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