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Parole stonate scazzate

di Livia
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Pubblicato il 10/10/2024 20:39:28

Parole stonate scazzate

 

Scrivevo come avessi ricevuto l’ostia sacra
scrivevo dappertutto

..la necessità..
nell’acqua e nel cibo
sui marciapiedi dove pensavo le orme fossero reali
scrivevo sui vetri dove mi specchiavo
sui davanzali rossi di gerani
sui necrologi di me stessa
sulle croste degli alberi scortecciando l’illusione
molto ho gettato nei cestini di rifiuto, un gran falò di tutti i miei pensieri che avrei voluto -alati-
scrivevo
forse scrivevo.
Ora mi confondo nella folla, gli abiti appesi a quest’ombra mia distante,

e guardo fuori
scrivendo così

a caso, come viene, parole scazzate parole incespicate.
Guardo, come si guarda una realtà che piove e che lascia la sua cortina umida di cose e leggo talvolta la bellezza e la bruttezza,
le ostie di qualcuno in bocca d’altri, le mani rapprese,
le gambe accavallate ed occhi al buio che scintillano di brace. Qualcuno brilla e io lo vedo.
E tristezze e malinconie e amori e sesso
un marenero di parole, dove lì, alla riva, si dà in arbitrio
come pesci liberati alla marea.
Scrivevo messaggi in bottiglia chissà dove e su quale spiaggia
forse su un’isola deserta o nel deserto o in cielo o dentro un oceano prigioniero.
Scrivevo come aggrappata ad una luce.

che non c’è più.

 

 


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