Ricordi, ci siamo già stati
io e te, in questo hotel
affacciati sull'abisso,
intagliati sul mirino...
Il tramonto feriva gli spazi
come quando mi discesti addio
e lasciasti la nostra casa senza parole,
vuota come una capanna d'inverno.
Ricordi?
Tutto ora è possibile,
dissi a me stessa,
ma i fantasmi erano abbagli
sul museo del giorno,
vuota, la stazione, senza te
che mi stringevi le mani
d'allegria.
Non posso dire
che il progresso gioca contro noi
e sono troppo grande per l'Azione Cattolica
o i movimenti missionari
e poi, ad essere onesta,
so che tu, solo tu,
mi hai strappato l'anima
quando credevo di averla persa.
Ricordi?
Il sacchetto delle patatine aperto
nel supermercato,
noi non avevamo bisogno di grandi discorsi
perchè i nostri corpi sapevano quello che eravamo...
Mi piaerebbe fare un buco nella rabbia,
che porti via il dolore di noi,
ma a volte mi basta immaginare che il cielo
lo ha fatto un pittore straordinario
quando mi guardavi e non dicevi niente
ed io piangevo, commossa
perchè noi bastavamo a noi.
Ricordi?
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