Pubblicato il 09/09/2024 20:50:15
Qualcuno che mi veda andare avanti e indietro, sempre giù per questa strada, potrebbe pur pensare che non abbia mai fatto nulla di diverso in vita; che sempre mi sia limitato a questo indirizzo di cose. Certo sbaglia: sapesse come tu che ora mi acquieti con malìa di cammino uniforme, fossi complesso in altri tempi e vario d'altri sensi adducenti in quel di Cnosso: li percorrevo seguendo sdrucirsi dalla veste all'infinito d'un filo col miraggio d'arrivare a por fine al digrigno in me del mostro latente. Ma oggi a che serve che me lo ricordi ancora nel labirinto e mugghiante? Senescenza, potrebbe dir qualcuno, credendo che stia rigirando a vuoto. Tu lo sai ed è per questo che mi vegli, strada nella memoria tanto cara, pur nella patina spessa che tutto copre e la topografia disconosce ai toponimi togliendo ogni nesso l'anima estirpando da ogni mattone.
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