Devo ricominciare, pezzo per pezzo,
osso per osso, a reincollarmi
soprattutto devo ritrovare la testa,
il cuore spappolato tra le macerie.
Mi hanno fatto esplodere come una bomba,
mentre cervavano di imbrigliare i miei uragani
in una rete di menzogne.
"E' bello il tuo corpicino,
mettiamogli le trinette,
per estrarne il miele del piacere...
Perchè avvoltolarci nei nostri porcili deserti
consuma la vita
e noi ti mungiamo come la nostra vacca tristezza,
da veri uomini, senza rimpianti.
"Oh, tu sei uno scandalo"
dice l'intellettuale eretto
col suo uccello tatuato di idee
dai tempi delle botte,
inossidabili come l'acciaio dei tubi di scarico
della sua cella.
"Il mio cazzo è una baionetta,
lo lucido ogni volta, prima di uscire,
prima di dipingermi la faccia come un pagliaccio.
Ma tu, usa parola gentili, da vera donna!
Danza, decapitata, nelle tue trinette,
sotto la cenere dei miei pantaloni!!""
" E ingioia il veleno senza fiatare,
come faccio io,
che mi ubriaco di fiche
senza un perchè,
forse solo per tenere lucido il mio
uccello da voliera,
imbastardito dalla cattività!".
Ma quello non sapeva,
-nessuno tra loro sapeva-
che le facevano un piacere...
Lei sarebbe esplosa,
ma non per effetto della loro baionetta
(scarica e pronta al macero)
ma sotto i colpi del suo stesso amore,
liberando farfalle
per acri e acri d'oro.
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