Pubblicato il 05/09/2024 09:34:54
Dov'è ora il tuo sguardo e a che cosa rivolgi adesso la tua intelligenza? Pensarti con le labbra serrate, muta la tua poesia, che in te scorreva sorgente sovrabbondante del cuore tuo, innamorato della luce di quella bellezza dell'amore che pure vedevi - grazia di grazie - riverberararsi sul legno della croce elevato ad altare, dove il Cristo rende all'uomo il segno d'un'amante follia se Dio inginocchia l'orecchio per udire il palpito delle sue creature... Pensarti così, abbandonata alla terra chiusa in un verso immobile non è possibile che a una cecità di lettura, a un'esegesi di falsi profeti, poiché tu ora e ancora vivi in quel Cielo che in te fu già eco del Verbo e forma della tua Poesia.
Garbatella di Roma, 2 Agosto 2024
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