Al bene che allevia una solitudine congenita
offro il mio cuore ferito.
Con ingenua saggezza porto in dote
una consonanza di preghiere discinte.
Poche parole e dominio di sé.
Tutto rientra in un piano deciso
da un'ombra lontana.
Volesse il cielo concedermi un precipizio di stelle
una fata Morgana con cui trascorrere
il tempo che viene.
Se ne rimane a manciate che siano sassi
da lanciare insieme sul greto del fiume.
Voglio vedere fin dove rimbalzano
le nostre anime appiattite.
Faremo il verso dell'acqua colpita
da candide ossa e disegni di vento su sabbia.
Le vene percorse da sete d'amore
la rabbia sopita nel mare in burrasca.
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