divagazioni
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Se proprio devo salire quei gradini
e sostare sul palco
voglio farlo in una nuvola di fumo
compatta tra il fucsia e il blu
come un cantante rock.
Dove si mettono le mani quando si sta dritti?
E i piedi uno leggermente davanti all’altro?
Il ginocchio flesso…
e gli occhi, cosa guardano gli occhi
quando stanno per pronunciare il tuo nome?
Il cuore è a mille, ma io sto pensando a te.
Salvami dalla contrazione
salvami dagli applausi
e dal chiasso della platea.
Non m’ accorgo d’un flash neppure se m’acceca
così ti penso e tu mi dici sorridi
ed io sorrido, ma sorrido solo per te
che in me sempre hai avuto fede.
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