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Tacque anche il frusciar delle foglie

di Vincenzo Corsaro
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Pubblicato il 10/06/2024 22:19:43

Beffarda la breve vita di un sogno,

tormentosa la luce del buio

grande come un fuoco di drago.

Viandante in perenne fuga dall’amore

e dai campi fecondi d'emozioni,

dai sogni e dalla gioia

dove il mio cuore provò

le ultime crudeli danze del dolore.

 

Camminai sulle braci

alla ribollente luce della luna

e inseguito dai ricordi andai sino alla fine degli orizzonti,

alla fine dei sensi

e nella fragorosa solitudine dei giorni

conobbi la violenza del silenzio,

assordato dall’eco della sua voce.

Fu allora che il tempo mi trovò e si distese su di me,

alla fine di un viaggio partito dalle rive dell’anima,

il dolore si fermò ai bordi del cuore

dove affamato incoccai la freccia della serenità.

 

Ma lei sembrò offrirmi ancora una speranza senza nome,

la speranza dell’amore

e il mio cuore volle crederci.

Nel mondo, tra la gente e la solitudine,

sul terreno impervio della speranza viaggiai,

accompagnato dai sogni di un amore ancora possibile.

Ma la mia bisaccia non era ancora vuota,

ricordi e dubbi l’appesantivano,

la mia anima levò il viso verso la lontana isola,

in un tumulto d'ali

le mie domande si levarono in volo verso essa.

 

E infine il responso,

dalla lontana isola al limitar del mare.

Piangente e triste lei scrisse sulla pergamena,

e vidi nel celato addio

crollare e rinnovarsi il mondo

sulla punta di una penna.

E lì la scelta apparve crudele,

avvolta da rimpianti e ricordi,

annunciando il terribile dilemma:

dimenticare la speranza dell’amore

e tornare a un mondo grigio

ma con la serenità nel cuore,

oppure cavalcare il drago bianco

e lottare per qualcosa che non esisteva più.

Amarissima scelta per me,

sotto la nera luna che risucchiava la mia anima.

 

Alla fine giunse il momento

e i cieli stessi attesero tremando.

In sella al Drago Bianco,

sorvolando i sentieri di ricordi sbiaditi,

giunsi dove giaceva il mio cuore

assediato ancora dai dubbi.

 

Tacque anche il frusciar delle foglie,

e nell'indicibile silenzio

presi la mia decisione,

il mio cuore ricacciò i dubbi

in fondo al passato

e la serenità ritornò a fiorire.

Meraviglia della libertà,

meraviglia della luce e dei colori!

Il mio cuore seppellì

un amore ormai appassito

ai piedi dell’arcobaleno

e quando vi ritornò tutto era sparito,

la speranza, l’amarezza, l’amore stesso.

 

Ma quando i pensieri accarezzano il suo ricordo,

indugiano le immagini

di un uomo e di una donna

sulle colline,

sui sentieri,

sui campi fecondi d’amore…


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