Nella fitta oscurità di una notte senza luna
il ricordo delle tue parole
forma nastri
e fiocchi ben annodati,
nella mia mente stanca.
Mi sento tanto come un viandante che,
timoroso dei briganti,
cammina con la lanterna nascosta dal mantello.
Il tempo che resta è oscuro,
quello passato è stato sprecato in chimere travestite da sogni
e a nulla serve che io ora lo sappia.
Non è piccolo il dolore per la perdita dei sogni
ma nulla,
nulla posso fare
per cambiare le cose.
Non dovevo amarti,
non dovevo ascoltare.
Ora è solo nebbia se cerco di ricordare,
è tutto così inconsistente, lacrimoso e oscuro
che torno ad essere avida di serenità
e dolcezza.
Mille legami deliziosi tornano dal passato,
ma non uno,
nemmeno uno parla di te.
Non chiuderò mai le mie porte,
ma accenderò cento lampade ogni sera
perché il buio,
mai per sempre,
possa di nuovo far parte della mia vita.
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