Pubblicato il 07/02/2011 20:38:07
Amara essenza di caduca speme nel segno ombroso della tua assenza, sognando nel pianto d’aurora d’esser ancora insieme.
Sorridono mesti I bei fiori stellati. Freme nella tramontana il calicantus in fiore.
Con Te volava via fenice in fiamme la felicità inconsapevole ed arcana.
Partivo raminga per l’esilio malinconica rondine nel fortunale d’ amare ore.
T’accomiatavi nel gelo di un’alba senza parole in uno sguardo struggente all’ombra del salice….
Per sempre il tuo sguardo nel nostalgico incanto delle viole.
Ricordi, i nostri giorni andati? Non potrai rammentarli più nel sorriso triste della verbena, lenisci ti prego la mia pena….
Le tue belle mani da pianista in assolo mi facevano sera sul viso. Langue il mio cuore al crepuscolo nel sospiro del cielo ametista.
Cammineremo là in campi verdeggianti fra fiordalisi ed asfodeli un giorno di nuovo insieme.
Lo stormire dei rami fioriti nella malinconia mormora il tuo nome.
Grida lo sconcerto dei tuoi brevi giorni inceneriti, geme il rimpianto di Te, mio sogno all’alba dileguato.
Mi rifugio nella fragranza struggente di viola delle tue amorevoli carezza perdute…. La tua ombra luce d’autunnale meriggio ora che mi ritrovo sola.
Nel deserto ghiacciato della mia desolazione, come cometa baleni lontano sorridendomi sereno oltre le siepi di lillà.
Profuma di lacrime e d’amore infinito il nostro ultimo abbraccio
che nel mio cuore albeggia già, insieme al tuo indelebile ricordo…. Ora e sempre…. ….Papà.
Marina Pacifici
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