Al tiepido sol della terrena casa
Dove, assorto, il salino navigator la mente di ricordi intasa,
Scosso fu da un fruscio d’ali
E subito il cultor di scienze naturali
Conobbe il melodioso canto
Di una cinciallegra accanto.
Vide lo squittir del nido
E disse a sé “agli affetti io mi affido”.
Passò davanti alla sua mente
Distesa d’acqua e gente
E colori e rumor
Tutto amplificator
Forse di niente.
Fuggevol il rimembrar di corde e cavi
E non più l’irrequieto nocchier che t’aspettavi.
Lo sguardo pose all’implume focolare
E la cartacea sua pelle
Che tutto vide di cose belle
Una lacrima dentro fece colare.
È così la nostra vita
Di picciol cose scolpita
E nel tempo che a noi rimane
Via le nostre beghe quotidiane
E ascoltiam della natura le note arcane.
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