Prego nei silenzi della notte
affinché arrivino presto i primi bagliori del giorno
a squarciare il velo ricamato dal tempo dell'attesa.
Salirò sui gradini del cielo
sino ai cancelli dell'aurora
a mendicare il nuovo giorno.
Mi recherò dove il Popolo delle Colline
custodisce l'eco del mio sogno
nascosto alla fine dell'arcobaleno,
nel bosco fatato,
dove la nostra voce s'incontrava
e le nostre anime s'abbracciavano.
Parlerò e danzerò con loro
nell’attesa che una nuvola di farfalle mi porti,
su soffici ali dipinte dai colori della meraviglia,
quel sogno che vi avevo sepolto.
Quando vi giunsi,
le farfalle posero ai miei piedi lo scrigno
che custodiva il mio sogno.
Con trepidazione lo aprii…
era vuoto, solo il silenzio vi dimorava.
Attesi,
ricordai,
piansi.
Commossi, elfi, gnomi, folletti e fate
accesero mille arcobaleni,
da loro scese,
lenta,
una pioggia di foglie dorate.
Lievi,
volteggiarono intorno a me
come note musicali
e mi cantarono la tua voce.
2014
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