Pubblicato il 30/04/2024 10:33:20
era chinata sul grande vaso di roselline bianche selvatiche che avevo preso per lei che adorava assorta immobile preziosa sbalorditiva come la Venere mi chiedevo cosa pensasse senza far troppo rumore mi avvicinai le cinsi in un delicato abbraccio i fianchi stretti in una cinta di cuoio vintage a tenerle su i suoi jeans preferiti acquistati in un mercatino di abiti usati la settimana precedente nel nostro viaggio a Parigi fece un sussulto non di spavento ma di fine attesa.. girò il suo viso raggiante felice accennando un sorriso malizioso potevo immergermi e danzare dentro i suoi occhi verdi come un prato di metà primavera “eccoti amore mio” “eccomi amore mio” non era necessario dire altro un bacio non di passione ma un bacio di reciproca appartenenza è così che iniziò il nostro primo week end in quello che fu il nostro primo appartamento
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