la profondità che mi appare
è improvvisa come una stella infranta
-smisurata alla fine degli alberi
se segreti fossero gli occhi,
ma la notte è calore
senza lampi e, io, un poco di un poco
sono lì, dove il buio si risparmia,
dove precipitano i fiori
lì, dove nessuno ha più il ricordo della luna:
mi placa l’oro
di questa finestra chiusa,
così la pioggia,
dentro questa luce così intima;
da queste parti il sogno
è il mio silenzio,
e dove mi cercano le ore
ci saranno le schegge
e le inutili cose,
gli appunti delle barche
e le stesse pietre;
non basteranno mille cancellature
il desiderio, l’amore e il risveglio,
il destino di una poesia
tra queste curve vicinissime
siamo necessari come gli inganni
e anche la strada
è un momento qualunque
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