Governato da fasci nervosi, innervato da pensieri ottusi
nebulose di desideri confusi si affacciano ai bulbi oculari
nevosi cardini le ginocchia su cui pregare
nell'inverno del mio commiato
cumuli di peccati si attardano nel tunnel ventricolare
siamo sempre più soli sotto l'altare
sarà colpa degli atomi che vogliono scappare
da un cuore spezzato che sa farsi del male
che dalle mucose perde pezzi di fiato
Come corre il tempo dopo i trent'anni
è un lanciafiamme sulle speranze coltivate nell'atrio
del nostro emisfero occidentale
dove sanguini dopo aver appena scopato
e le fragole sanno ancora di fragole
A ripensarci non ho fatto un grande affare
se sto attraversando ancora la fase del culto
e ogni particolare è una freccia al tuo arco
e non so dove andare a cercare i miei atomi
mi disperdo in ragionamenti confusi
che prendono il largo con in serbo tristi finali
conclusioni di soprassalto
Come vorrei essere un altro
eppure non mi trovo male dove mi trovo
è questione di canoni inversi
di polveri bagnate
alzi le difese o abbassi le pretese
nella città degli angeli disoccupati?
Mi è dolce questo piccolo oblio
dalle ore contate
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