Pubblicato il 23/02/2024 14:02:10
Crebbi come un divario nella finta allegria di giorni di plastica, chiusa nella pagoda dei silenzi come un'eresia, una rosa inopportuna, uno strappo sulla tela. Scartata dal lusso della vita, mi costruì isole remote col rumore dei sogni e dipinsi fiabe dal sapore di malva. Non sapevo che una mano si muoveva accanto alla mia verde come i prati chiara come i cieli, immensa come gli oceani e il fiore scartato divenne testata d'angolo, ponte arcobaleno sul castello dell'eternità.
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