Avrai un volto di cartapesta
grinze anche nei pensieri
E saremo impotenti in due,
la percezione d’ un fulmine
Chiuderai gli occhi come per dormire,
quelle sfere che raccontavano il mare
quasi mai visto da vicino,
ad ogni stagione affamati di luce
Attenderò ancora una tua parola
come il tonfo d’un pomo tra le fronde
e tenderò la mano al tuo ramo
mentre il tempo non sarà più nostro
E tu altrove mi guarderai mansueta
avrà parole scarne il tuo belare
a rassicurarmi che stai bene,
le lacrime tra la lana dei capelli.
“Una mamma è come il mare.
Non c’è tesoro che non nasconda.
Continuamente con l’onda
ti culla e ti viene a baciare.”
Da “Che cos’è una mamma” – Francesco Pastonchi -
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