Marmo a perdifiato. Qualche nota
di rilievo con il senso di fioriera.
Sbocciano dalle foto visi interi.
Ho toccato con mano un’ala
di ferro battuto dalla ruggine
come migliore offerta all’asta
dei giorni che nessuno riceve
come credo ma che si strappano
all’incanto dei vizi. Questa è solo
una battuta annoto per chi osserva
come faccio le scale all’altezza
della vita. C’è una balaustra?
Un corrimano una ringhiera? Qui
c’era quasi una cintura. Non era
un parapetto… E sono caduto!
Un parapetto protegge più in alto.
Con fede mi ripeto: siamo i muscoli
di tutti i morti e quanti più agitano
lo stesso nome più robusta torna
la voce alla luce dei riassunti.
Diffondiamo la loro lingua
dando baci con la nostra bocca
e spargiamo il loro sangue
ammazzando con le nostre mani.
Andiamo tra cadaveri
senza trovare pace,
che pure è morta
col big bang.
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