Grazie mia cara, ora ch’è avvento e ghiaccia
a poco dal solstizio, per avermi
rimboccato le coperte ieri notte:
ho dormito davvero bene in terra
madre. Tanto che non intendevo storie,
per uscirne fuori da quelle coltri.
Si che il giorno fosse ormai fatto pieno.
Per il resto non ho le competenze,
ma nemmeno gli strumenti che vorrei
per dar vita ad un simile connubio.
Il lavoro di scrittura richiede
solitudine, riflessione, amore,
silente esaltazione: sofferenza!
Il dolore dell’esistenza ti apre
a sentire tutto, il rantolo pure;
come anche dir d’adrenalina, prima
che ci si schianti contro il muro vero.
Spesso la scrittura è questo: lavoro,
note oscure che, nell’inconscio a fondo
rimangono a pender dalle palpebre,
come sipari rei d’obliare, calati
sulla tragedia dell’esserci…forse
potremmo partire da qui: raddoppia
verdi i miei occhi con i tuoi. Lavoriamo
come tu dici a quattro occhi: dimmelo
se possiamo trarne versi da questo
grezzo scriver dello stato dell’arte.
Dimmi che ancora è giovane la notte!
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Salvatore Pizzo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.