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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Canto il corpo elettrico

di Walt Whitman (Biografia)

Proposta di Basilio Romano »

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Pubblicato il 20/05/2008

Canto il corpo elettrico.

I

Canto il corpo elettrico, le schiere di quelli che amo mi abbracciano e io li abbraccio, non mi lasceranno sinché non andrà con loro, non risponderà loro, e li purificherà, li caricherà in pieno con il carico dell’anima.
E' mai stato chiesto se quelli che corrompono i propri corpi nascondono se stessi? E se quanti contaminano i viventi sono malvagi come quelli che contaminano i morti? E se il corpo non agisce pienamente come fa l’anima? E se il corpo non fosse l’anima, l’anima cosa sarebbe?

II

L’amore del corpo di un uomo o di una donna è al di là di ogni descrizione, il corpo stesso ne è al di là, quello del maschio è perfetto, perfetto quello della femmina.
L’espressione del volto è aldilà di ogni descrizione, ma l’espressione di un uomo ben fatto non appare soltanto sul suo volto,
è anche nelle membra e nelle giunture, stranamente ènei suoi fianchi, nei suoi polsi, nel suo passo, nel modo di portare il collo, nel flettere la vita e le ginocchia, i vestiti non lo nascondono, la forte buona qualità che possiede erompe da sotto il cotone e il panno nero vederlo passare trasmette quanto la migliore poesia, forse anche di più, ti soffermi a guardare la sua schiena, la sua nuca, le spalle.
Il corpo morbido e pieno dei neonati, il petto e il capo delle donne, le pieghe delle loro vesti, il loro stile mentre attraversiamo la strada, la loro sagoma dall’alto in basso, il nuotatore nudo in piscina, visto mentre nuota attraverso il trasparente verde brillo, o fa il morto e dondola silenziosamente avanti e indietro sul sollevarsi dell’acqua, il piegarsi ritmico dei rematori sulle barche, il cavaliere sulla sua sella, ragazze, madri, massaie che fanno le loro faccende, il gruppo dei manovali seduti a mezzogiorno con le loro gamelle aperte, e le mogli che aspettano, la donna che calma un bambino, la figlia del fattore nel giardino o nel prato, il giovane che sarchia il granoturco, il cocchiere che guida i sei cavalli della sua slitta tra la folla, la lotta dei lottatori, due apprendisti, sviluppati, vigorosi, di buona indole, nati lì, su uno spiazzo vuoto al tramonto dopo il lavoro, gettati a terra giacche e cappelli, l’abbraccio di amore e di resistenza, la presa sopra la vita e sotto la vita, i capelli scompigliati che scendono sugli occhi e li accecano;
la marcia dei pompieri nella loro uniforme, il gioco dei muscoli mascolini attraverso i pantaloni puliti e le cinture, il lento ritorno dall’incendio, la pausa quando la campana riprende all’improvviso a suonare, il loro tendere l’orecchio all’allarme, le naturali perfette varie attitudini, la testa piegata, il collo curvo e il contare; cose simili io amo - io mi abbandono, passo liberamente, sono al seno della madre con il neonato, nuoto con i nuotatori, lotto con i lottatori, marcio in fila con i pompieri, e mi fermo, ascolto, conto.

V

Questa è la forma femminile, un nembo divino ne esala dal capo ai piedi, attrae con una fiera irresistibile attrazione, io sono spinto dal suo respiro come se non fossi Mente più che un vapore indifeso, tutto scompare fuorché noi due, libri, arte, religione, tempo, la terra solida e visibile, e ciò che ci si aspettava dal cielo o si temeva dall’inferno, ora sono consumati, folli filamenti, ingovernabii germogli che ne promanano, altrettanto ingovernabile la reazione, capelli, petto, fianchi, gambe che si piegano, mani che cadono in negligente abbandono, come le mie, riflusso colpito dal flusso e flusso colpito dal riflusso, carne d’amore che inturgidisce e fa dolcemente male, getti d’amore senza limiti caldi ed enormi, tremante gelatina d’amore, biancofiorito, delirante succo, notte d’amore dello sposo che dura sicura e dolce sino all’alba prostrata che ondeggia sino al giorno compiacente e docile, perduta nella fessura del giorno che abbraccia ed ha tenera la carne.
Questo è il nucleo - dopo che il bambino è nato di donna, l’uomo è nato di donna, questo è il bagno della nascita, questo il fondersi di piccolo e grande, e lo sbocco di nuovo.
Non vergognatevi, donne, il vostro privilegio racchiude il resto ed è l’esito del resto, voi siete i cancelli del corpo, voi siete i cancelli dell’anima.
La femmina contiene tutte le qualità e le tempera, è al suo posto e si muove con perfetto equilibrio, e tutte le cose debitamente velate, è insieme passiva e attiva è fatta per concepire figlie e figli, allo stesso modo.
Come vedo la mia anima riflessa nella Natura, come vedo traverso la nebbia, un Essere dalla inesprimibile completezza, salute, bellezza, vedo il capo ricurvo e le braccia piegate sul petto, la Donna vedo.

VI

Il maschio non è né più né meno che anima, anche lui è al suo posto, anche lui ha tutte le qualità, è azione e potere, il traboccare dell’universo conosciuto è in lui, il disprezzo gli si addice, il desiderio e la sfida gli si addicono, le più vaste selvagge passioni, l’estrema felicità, l’estrema pena gli si addicono, l’orgoglio è per lui, l’orgoglio profuso dell’uomo calma l’anima, è ottimo per lei, la conoscenza gli si addice, lui l’ama sempre, sottopone ogni cosa alla prova di se stesso, qualunque sia la ricerca, qualunque il mare e la vela lui lancia i suoi scandagli alla fine soltanto qui, (dove potrebbe gettare scandagli, se non qui?)
Il corpo dell’uomo è sacro e il corpo della donna è sacro, non importa chi sia, è sacro - è il più umile nella squadra dei manovali? È uno degli immigrati dal volto inespressivo appena sbarcati sul molo? Ciascuno appartiene a questo luogo o a ogni luogo come i benestanti, come te, ciascuno ha il suo posto nella processione.
(Tutto è una processione, l’universo è una processione dal movimento regolato, perfetto.)
Ti conosci così bene che chiami i più umili ignoranti? Supponi di aver diritto a un buon posto, e che lui oi non ce l’abbia? Credi che la materia si sia compattata dal suo fluire diffuso, e che il terreno sia alla superficie, e l’acqua scorra e la vegetazione germogli, soltanto ocr te, e non anche ner lui, per lei?


***


I sing the body electric

I

I SING the body electric, The armies of those I love engirth me and I engirth them, They will not let me off till I go with them, respond to them, And discorrupt them, and charge them full with the charge of the soul.
Was it doubted that those who corrupt their own bodies conceal themselves? And if those who defile the living are as bad as they who defile the dead? And if the body does not do fully as much as the soul? And if the body were not the soul, what is the soul?

II

The love of the body of man or woman balks account, the body itself balks account, That of the male is perfect, and that of the female is perfect.
The expression of the face balks account, But the expression of a well-made man appears not only in his face, It is in his limbs and joints also, it is curiously in the joints of his hips and wrists, It is in his walk, the carriage of his neck, the flex of his waist and knees, dress does not hide him, The strong sweet quality he has strikes through the cotton and broadcloth, To see him pass conveys as much as the best poem, perhaps more, You linger to see his back, and the back of his neck and shoulder-side.
The sprawl and fulness of babes, the bosoms and heads of women, the folds of their dress, their style as we pass in the street, the contour of their shape downwards, The swimmer naked in the swimming-bath, seen as he swims through the transparent green-shine, or lies with his face up and rolls silently to and from the heave of the water, The bending forward and backward of rowers in row-boats, the horse-man in his saddle, Girls, mothers, house-keepers, in all their performances, The group of laborers seated at noon-time with their open dinner-kettles, and their wives waiting, The female soothing a child, the farmer's daughter in the garden or cow-yard, The young fellow hosing corn, the sleigh-driver driving his six horses through the crowd, The wrestle of wrestlers, two apprentice-boys, quite grown, lusty, good-natured, native-born, out on the vacant lot at sundown after work, The coats and caps thrown down, the embrace of love and resistance, The upper-hold and under-hold, the hair rumpled over and blinding the eyes; The march of firemen in their own costumes, the play of masculine muscle through clean-setting trowsers and waist-straps, The slow return from the fire, the pause when the bell strikes suddenly again, and the listening on the alert, The natural, perfect, varied attitudes, the bent head, the curv'd neck and the counting; Such-like I love- I loosen myself, pass freely, am at the mother's breast with the little child, Swim with the swimmers, wrestle with wrestlers, march in line with the firemen, and pause, listen, count.

V

This is the female form, A divine nimbus exhales from it from head to foot, It attracts with fierce undeniable attraction, I am drawn by its breath as if I were no more than a helpless vapor, all falls aside but myself and it, Books, art, religion, time, the visible and solid earth, and what was expected of heaven or fear'd of hell, are now consumed, Mad filaments, ungovernable shoots play out of it, the response likewise ungovernable, Hair, bosom, hips, bend of legs, negligent falling hands all diffused, mine too diffused, Ebb stung by the flow and flow stung by the ebb, love-flesh swelling and deliciously aching, Limitless limpid jets of love hot and enormous, quivering jelly of love, white-blow and delirious nice, Bridegroom night of love working surely and softly into the prostrate dawn, Undulating into the willing and yielding day, Lost in the cleave of the clasping and sweet-flesh'd day.
This the nucleus- after the child is born of woman, man is born of woman, This the bath of birth, this the merge of small and large, and the outlet again.
Be not ashamed women, your privilege encloses the rest, and is the exit of the rest, You are the gates of the body, and you are the gates of the soul.
The female contains all qualities and tempers them, She is in her place and moves with perfect balance, She is all things duly veil'd, she is both passive and active, She is to conceive daughters as well as sons, and sons as well as daughters. As I see my soul reflected in Nature,
As I see through a mist, One with inexpressible completeness, sanity, beauty, See the bent head and arms folded over the breast, the Female I see.

VI

The male is not less the soul nor more, he too is in his place, He too is all qualities, he is action and power, The flush of the known universe is in him, Scorn becomes him well, and appetite and defiance become him well, The wildest largest passions, bliss that is utmost, sorrow that is utmost become him well, pride is for him, The full-spread pride of man is calming and excellent to the soul, Knowledge becomes him, he likes it always, he brings every thing to the test of himself, Whatever the survey, whatever the sea and the sail he strikes soundings at last only here, (Where else does he strike soundings except here?)
The man's body is sacred and the woman's body is sacred, No matter who it is, it is sacred- is it the meanest one in the laborers' gang? Is it one of the dull-faced immigrants just landed on the wharf? Each belongs here or anywhere just as much as the well-off, just as much as you, Each has his or her place in the procession.
(All is a procession, The universe is a procession with measured and perfect motion.) Do you know so much yourself that you call the meanest ignorant? Do you suppose you have a right to a good sight, and he or she has no right to a sight? Do you think matter has cohered together from its diffuse float, and the soil is on the surface, and water runs and vegetation sprouts, For you only, and not for him and her?

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